Nuova ala del terminal e sala vip «E nel 2020 altra inaugurazione»

Ieri il taglio del nastro per gli ultimi 11.550 metri quadrati che portano a 78.800 l’area complessiva Investiti quasi 69 milioni: Enac e ministero si sono impegnati per altri 541 entro i prossimi cinque anni
Foto Agenzia Candussi/Chiarin/ Tessera, aeroporto Marco Polo/ Inaugurazione del nuovo ampliamento del terminal passeggeri - nella foto Riggio, ENAC
Foto Agenzia Candussi/Chiarin/ Tessera, aeroporto Marco Polo/ Inaugurazione del nuovo ampliamento del terminal passeggeri - nella foto Riggio, ENAC
«Ci rivediamo tra tre anni. Appuntamento alle 9.30 del 17 giugno 2020 per la prossima inaugurazione». Data da mettere nell’agenda subito quella indicata ieri da Enrico Marchi, presidente della Save, società di gestione dell’aeroporto Marco Polo. Ieri mattina con il ministro Graziano Delrio, con Vito Riggio, presidente di Enac, l’assessore regionale Elisa De Berti e il sindaco Luigi Brugnaro ha tagliato il nastro del primo allargamento dell’aerostazione di Tessera. Investimento da quasi 69 milioni di euro e l’impegno, messo nero su bianco con Enac e ministero, di investirne altri 541 per i prossimi cinque anni.
Aeroporti strategici.
Il ministro Graziano Delrio dal palco lo dice chiaro a Marchi che l’impegno è strategico per il governo: «Il settore aeroportuale deve svilupparsi in maniera molto più forte degli anni precedenti. Grazie alla pianificazione, gli aeroporti possono sviluppare i territori. Già oggi gli aeroporti producono 110 miliardi di euro di Pil e con l’indotto si arriva a 500 miliardi di euro. È una grande industria che significa occupazione, posti lavoro, turismo e quindi ricchezza».


Sistema Italia.
Il ministro delle Infrastrutture continua: «Sono stato di recente in Cina, Giappone e Iran e ho trovato un grandissimo interesse per l’Italia e per Venezia che è meta ambitissima ma per una domanda che cresce serve una risposta all’altezza. Non solo per il turismo ma anche per l’ingresso delle merci. E servono opere belle e nuove come è bella questa aerostazione». Per il ministro è essenziale il sistema Italia e Venezia è già una «eccellenza assoluta». Guardare all’Oriente è imperativo anche di Vito Riggio (Enac): «Da 3,5 miliardi di passeggeri si arriverà a 7 miliardi in pochi anni. Se un paese non si attrezza resta tagliato fuori e il sistema aeroportuale italiano con 164 milioni di passeggeri ora sta diventando appetibile anche per gli investitori stranieri. Ma la politica ci faccia lavorare, si sconfiggano monopoli e assistenzialismo». Un discorso che punta alla meritocrazia e al fare che riprende le parole del sindaco Brugnaro.


Apertura al pubblico domani.
Domani l’apertura al pubblico dell’aerostazione allargata con una nuova ala di terminal da 11.500 metri quadrati. La superficie totale del terminal arriva quindi a 78.800 metri quadrati. A poco più di sette mesi dall'apertura della darsena e del
moving walkway
la nuova struttura presenta al primo piano una galleria vetrata lunga 278 metri e alta 18 metri i cui lati ospitano biglietterie, negozi e sale d'attesa e nuove aree ristorante. Il terminal ha una copertura metallica a pianta trapezoidale in acciaio e vetro. La nuova sala vip “Marco Polo Lounge” da mille metri quadri offre a professionisti e clienti business aree lavoro, relax, docce e spogliatoi e persino un’area per la preparazione di cibi. In terrazza giardino d’inverno.


15 milioni di passeggeri.
Save con l’autofinanziamento tra 2012 e 2016 ha già investito oltre 300 milioni di euro. Con «oltre 150 milioni di ricchezza distribuita», dice il presidente di Save che punta ad arrivare tra 2025 e 2026 a oltre 15 milioni di passeggeri solo a Venezia. Oggi il Marco Polo è di poco sotto i 10 milioni. Con Verona e Treviso si arriva già a quota 16 milioni.


Tre step di ampliamento.
«Nei prossimi cinque anni prevediamo ulteriori investimenti per cento milioni all'anno», ha spiegato Marchi dal palco. «Oggi in aeroporto lavorano novemila persone a dimostrazione della nostra forza». Un lavoro che proseguirà ora con gli ulteriori ampliamenti già in via di progettazione con Enac, assicura Vito Riggio, con tre prossimi step. La prima entro il 2020, le successive nel 2022 e nel 2024 per l’adeguamento delle infrastrutture di volo, dei sistemi di accesso, della viabilità e dei parcheggi e per la sistemazione ulteriore di reti e impianti.


Assetto societario Save.
Il presidente di Save cita come grande esempio di integrazione il lavoro con gli scali di Treviso, Verona e Brescia. «Treviso è cresciuto molto, siamo oltre i 2 milioni e 200 mila passeggeri. E il riassetto azionario procede bene. La scelta di far entrare due grandi fondi significa mantenere Save società indipendente, forte, aggregante. Non voglio che sia la partecipata di un altro grande aeroporto, magari straniero, Noi dobbiamo essere la capogruppo. I fondi infrastrutturali sono il miglior compagno di viaggio degli investimenti. Hanno aspettative di rendimenti non stratosferici ma costanti e gli investitori sono fondi pensione».


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