Nucleo Polizia tributaria, arriva Campana

«La guardia di finanza deve essere vicina ai cittadini e agli imprenditori onesti tutelandoli da forme di attacco alla libera concorrenza che si manifestano con l’evasione fiscale, con la corruzione...

«La guardia di finanza deve essere vicina ai cittadini e agli imprenditori onesti tutelandoli da forme di attacco alla libera concorrenza che si manifestano con l’evasione fiscale, con la corruzione o le infiltrazioni della criminalità organizzata e comune».

È questo il biglietto da visita con cui si è presentato ieri il colonnello Gianluca Campana che prende il posto di Roberto Pennoni al vertice del Nucleo di polizia tributaria di Venezia. Il passaggio di consegne c’è stato ieri, nella sede del comando di Corso del Popolo, alla presenza del generale provinciale Alberto Reda. Pennoni lascia Venezia, dove era arrivato tre anni fa, per andare a dirigere il I gruppo finanzieri di Roma. Qui a Venezia si è occupato di Mose, con la conclusione dell’indagine e gli arresti del 4 giugno di due anni fa, e di criminalità organizzata.

Pennone ha parlato di «tre anni impegnativi» e dell’importante collaborazione con la procura veneziana. «Le aree con un’economia brillante», ha detto Pennone facendo riferimento a Venezia, «si prestano a reati di certo tipo». E il caso del Mose, con il grande afflusso di denaro speso senza controlli e con la formazione di fondi neri da parte delle aziende per comprarsi il favore di politici e tecnici, ha dimostrato come i controlli siano fondamentali, e come da controlli di natura tributaria si possa costruire una filiera di altri reati, a partire dalla corruzione. Campana, 45 anni, romano, arriva dal comando generale dopo essere stato anche al Nucleo speciale polizia valutaria di Roma dove è stato capo ufficio delle operazioni. «Le economia illegali distruggono il territorio e lo inaridiscono», ha ricordato invece il comandante provinciale Reda. (f.fur.)

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