Nubifragio a Jesolo, danni ingenti al museo di storia naturale

Mezz'ora di pioggia, vento forte e grandine nella zona del lido ovest, 50 interventi dei vigili del fuoco. Auto schiacciata da un pino
Il nubifragio immortalato nella foto di Claudio Vianello
Il nubifragio immortalato nella foto di Claudio Vianello

JESOLO. Nubifragio a Jesolo, una notte di vento, pioggia e grandine sul litorale. Mezz'ora da incubo, soprattutto al lido ovest verso le piazze Nember e Marina, ma anche in pineta e poi in svariati tratti del lido all'interno. Una cinquantina gli interventi dei vigili del fuoco tra Jesolo, Cavallino Treporti ed Eraclea. Jesolo è stata la zona più colpita. Alberi, in particolare pini, sono stati sradicati in via Verdi, Padova, poi via Fausta a Cavallino, in via Bafile.

Problemi anche in via del Bersagliere. In via Padova, un'auto parcheggiata è stata distrutta da un pino e altre in sosta hanno subìto danni a causa del vento che ha strappato rami e ramaglie. Danni anche a causa della grandine che ha rovinato le carrozzerie e i vetri dei veicoli. Gli aghi di pino hanno creato disagi molto seri, intasando i tombini in diverse zone del lido.

Danni ingenti al museo civico di storia naturale del lido di Jesolo. Il nubifragio non ha risparmiato la struttura museale che ha subìto danni soprattutto per quanto riguarda la sezione dei dinosauri e varie altri parti all'esterno. Una vera calamità per il museo diretto da Roberto Basso, giovedì alle prese con il sopralluogo nei giorni in cui sarebbero dovuti arrivare tanti visitatori soprattutto nel fine settimana. Vento e grandine si sono abbattuti sulla struttura di via Carducci in quella mezz'ora di incubo che sembrava non finire più. Divelte porte e finestre. Strappati striscioni e cartelloni, cadute addirittura le tegole dal tetto. Danni a un gazebo dislocato all'esterno. Giovedì il museo è stato chiuso per cercare di sistemare nel più breve tempo possibile i danni subiti e riaprire forse già nella giornata di oggi. La direzione lo ha comunicato agli uffici comunali per organizzare un soprallluogo e cercare di trovare una soluzione, quindi riaprirlo al pubblico nei prossimi.

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