Nozze in piazza San Marco riprese dall'alto, drone sequestrato

Il Tribunale del riesame conferma il provvedimento delle forze dell’ordine. Era stato utilizzato per girare il video del matrimonio di una coppia di americani a Venezia

VENEZIA. Il drone resta sotto sequestro anche se non c’è stato alcun incidente. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Venezia presieduto dal giudice Angelo Risi, respingendo il ricorso presentato dall’avvocato di una coppia americana in viaggio di nozze in laguna. L’oggetto volante era stato sequestrato alcuni giorni fa dalle forze dell’ordine in Piazza San Marco: la coppia lo stava utilizzando per girare un video dall’alto, al centro naturalmente c’erano loro due. Ma quell’oggetto, anche se non era particolarmente grande, ha attirato l’attenzione degli uomini che quotidianamente controllano il flusso dei turisti nel luogo più frequentato di Venezia e tengono d’occhio in particolare la Basilica e palazzo Ducale. Quando l’hanno visto volteggiare sulla piazza hanno seguito le sue evoluzioni e in pochi minuti hanno capito chi lo guidava con il telecomando in mano. Anche perché il turista statunitense non riteneva di compiere un reato e, quindi, non si era sistemato in un angolo nascosto ma stava proprio in mezzo alla Piazza, accanto a lui c’era la giovane moglie.

La Procura lagunare ha confermato il sequestro e ha contestato al turista americano la violazione di alcune norme del codice della navigazione aerea, che l’avvocato della coppia ha contestato presentando il ricorso. I giudici del Tribunale hanno confermato il sequestro sulla base del fatto che chi lo comandava a distanza avrebbe violato le norme che regolano proprio la gestione di oggetti volanti. Sono in particolare due i divieti ai quali è necessario prestare attenzione quando si manovra un drone: l’oggetto non può volare ad un’altezza superiore ai 70 metri e al massimo chi lo comanda deve rimanere ad una distanza di 200 metri. Inoltre, è severamente vietato farlo volare il luoghi pubblici. Gli uomini delle forze dell’ordine che lo hanno sequestrato hanno segnalato che in questo caso era volato addirittura più in alto del campanile di San Marco, che senza l’angelo piazzato sulla punta arriva a novanta metri. In secondo luogo è del tutto evidente che la piazza più importante del centro storico è un luogo pubblico frequentato, tra l’altro, ad ogni ora del giorno da migliaia di persone. Proprio pochi giorni prima c’era stato un altro turista che era incappato nei controlli dei vigili urbani presenti a San Marco a causa di un drone. Si era trattato di un turista, di nazionalità libanese, privo di qualsiasi autorizzazione: il suo drone, mentre volava, aveva urtato la sommità del campanile di San Marco ed era poi caduto rovinosamente a terra, senza causare per fortuna danni alle persone che si trovavano in quel momento nell'area marciana. Anche in quell’occasione veniva utilizzato per effettuare alcune riprese video. Nella caduta aveva sfiorato una comitiva di sudamericani.

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