Novotel di Mestre, le addette alle pulizie scioperano per l’assunzione
Le 21 dipendenti della Zenith chiedono di passare direttamente con Accor. «Prendiamo meno di nove euro lordi all’ora, così non è umanamente dignitoso»

Proprio l’8 marzo, nel giorno della festa della donna, hanno deciso di incrociare le braccia per i loro diritti. Con uno sciopero in uscita - così si chiama - che poi vuol dire niente sistemazione e pulizia delle camere.
Un’ora a fine turno, dalle 13 alle 14, per lanciare un segnale nel giorno in cui tutti sono gentili con loro. Protagoniste della protesta, le lavoratrici del Novotel di via Castellana.
Dipendenti della Zenith che gestisce l’appalto delle pulizie: 21 donne che lavorano part-time e che ora, con il sostegno dell’Adl Cobas, vogliono coinvolgere nella trattativa anche la proprietà dell’hotel, Accor Italia.
Obiettivo: assunzione diretta. Una strada molto in salita. Di fronte all’annuncio dello sciopero, Accor ha dato la disponibilità per un incontro, il prossimo 27 marzo, ma le lavoratrici hanno comunque deciso di far sentire la loro voce, almeno per un’ora. Zenith gestisce l’appalto delle pulizie da circa tre anni, applicando il contratto del turismo e non il più povero multi-servizi.
Il part time non è una scelta, ma l’unica possibilità per poter lavorare. Ci sono lavoratrici che lavorano al Novotel anche da due decenni, passando di cooperativa in cooperativa a seconda di chi si aggiudica l’appalto.
«Mentre l’industria del Turismo macina profitti miliardari, le lavoratrici hanno avuto i salari fermi per ben 8 anni. E adesso che il Contratto nazionale è stato rinnovato gli aumenti sono ridicoli: una cameriera ai piani prende ancora molto meno di 9 euro lordi all’ora.
Questi stipendi di sicuro non consentono una vita dignitosa», recita il volantino Adl distribuito dalle lavoratrici, «La Accor, proprietaria del Novotel è un grande gruppo alberghiero europeo, con fatturati e ricavi miliardari, in grande aumento negli ultimi anni. Però questo grande gruppo non ha mai voluto assumere direttamente le cameriere ai piani: le fa lavorare attraverso il sistema infernale degli appalti».
E ancora: «Come ogni anno, intorno all’otto marzo, vediamo sui giornali ed in televisione statistiche sulle discriminazioni salariali ed economiche che subiscono le lavoratrici: paghe più basse, part time involontari, pensioni più basse.
Noi vogliamo ricordare a tutti che quelle statistiche parlano della vita reale, concreta di milioni di donne; che lo sfruttamento è qualcosa di molto materiale ed ha dei responsabili molto materiali».
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