Novembre nero Oggi prevista marea a 120 cm

Venezia registra un nuovo record per la marea in città: sebbene il 2019 non sia ancora finito, l’anno ha già segnato diversi record negativi. Per trovare un periodo storico in cui vi sono stati 18 eventi di marea maggiori uguali a 110 centimetri bisogna risalire al 2010.

Tra l’altro, anche ieri, la marea ha colpito il centro storico, fermandosi a n massimo di 121 cm alle 10,50 a Punta della Salute, 120 cm a Burano alle 11,15 e 121 cm a Chioggia alle 10,45. Il centro storico, alle prese con la conta dei danni dopo i 187 centimetri del 12 novembre e due settimane di passione a causa delle maree eccezionali, è stato allagato per circa il 28% del suolo calpestabile. Inevitabili, per l’intera mattinata di ieri, le passerelle che hanno collegato i punti nevralgici di una città già messa a dura prova. Per residenti e turisti, poi, è stato necessario indossare ancora una volta gli stivali per riuscire a raggiungere le parti della città andate completamente sott’acqua.

Secondo il Centro Maree della Protezione civile, per oggi la previsione è di 120 centimetri alle 10,45. L’incognita è rappresentata dall’effetto della perturbazione che nella notte dovrebbe transitare sull’Adriatico. Pertanto il Centro raccomanda di seguire gli aggiornamenti della previsione.

Dal 1872 a oggi, 12 maree maggiori o uguali a 110 cm nel mese di novembre non si erano mai registrate, il secondo anno è il 2012 con 7 eventi; 8 episodi maggiori o uguali a 120 cm, il secondo anno è stato il 2010 con 7; 6 maggiori o uguali a 130 cm, il secondo anno è stato il 2009 con 4; 4, tutti nel mese di novembre, maggiori o uguali a 140 cm, mai negli ultimi 150 anni se ne erano presentati più di due nello stesso anno; 3 episodi di acqua alta maggiori o uguali a 150 cm, mai negli ultimi 150 anni se ne era presentato più di uno nello stesso anno. Quest’anno, infine, il livello della marea è stato circa 50 ore sopra un metro e dieci, nel 2009 erano state quarantasei. —

E.P.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia