Nove rapine in un mese, caccia alla banda

Colpiti supermercati e banche, un albergo e un’abitazione. Il questore: «Alcuni episodi anomali, ma sono fiducioso»
Polizia alla stazione di Mestre
Polizia alla stazione di Mestre

MESTRE. Continua senza sosta la lotta allo spaccio da parte degli agenti della polizia locale impegnati in servizio di controllo del territorio. Ieri mattina al parco Albanese - dove nei giorni scorsi, alla presenza del sindaco e degli assessori Zaccariotto e D’Este sono state avviate le operazioni di abbattimento dei cubi - sono state trovate una quindicina di dosi di marijuana. Denunciano un nigeriano di 23 anni. Grazie al fiuto del pastore tedesco Luna, invece, nella zona di via Trento sono stati trovati venti grammi della stessa sostanza stupefacente. I controlli, assicurano dalla polizia locale, continueranno anche nei prossimi giorni.

Nove rapine in un mese. Alcune delle quali a di poco anomale e altre complicate, da risolvere, anche per investigatori di rango che sono sulla strada da una vita. Il trend positivo, che ha segnato un netto calo registrato sul fronte delle rapine, degli ultimi due anni, sta cambiando tendenza in questi primi due mesi del 2017.

Il questore. «I miei uomini stanno lavorando al massimo per risalire ai responsabili. Ci sono alcuni episodi anomali, mentre altre rapine hanno delle analogie tra loro. Sono fiducioso, grazie anche alla collaborazione che abbiamo con le altro forze di polizia, di arrivare a individuare i responsabili. Certo non sarà una cosa immediata», spiega il questore Angelo Sanna.

Fantasmi. A colpire c’è sicuramente a Mestre una banda di tre rapinatori che si sanno muovere e non lasciano tracce. Hanno colpito sicuramente al Tuodì di Chirignago e all’albergo Giovannina di Mestre. Stesso modus operandi e stessa professionalità nel non lasciare tracce. Poche probabilità che possano essere gli stessi tre che hanno colpito nella tabaccheria di via San Donà. I testimoni sostengono che i banditi parlavano in italiano, ma può anche essere che si tratti di stranieri residenti qui da tempo. Motivo per cui gli investigatori vanno cauti. A Favaro c’è un’altra rapina, questa volta in casa, che ha visto responsabili tre banditi. Anche in questo caso non hanno lasciato tracce perché avevano le mani protette. Nella rapina sono stati agevolati dal fatto che hanno trovato le chiavi della porta inserite. La rapina è avvenuta sabato mattina.

Altri colpi. Due colpi assai goffi sono avvenuti ai danni di istituti di credito. In questo caso si dovrebbe trattare di tossicodipendenti. Entrambi sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Nel primo caso il giovane si è nascosto dietro alle macchine per mettersi i soldi in tasca. Il colpo era stato messo a segno in via Verdi tre settimane fa. Bottino misero: trecento euro in monetine. Due giorni dopo, in via Torre Belfredo un bandito solitario è entrato in banca armato di coltello, si è fatto consegnare i soldi dalla cassiera ed è scappato. Inseguito dal direttore e da alcuni passanti è stato bloccato, Per guadagnare la fuga non solo ha mollato il bottino ma pure il suo giubbotto. Ci sono poi le due rapine in centro storico e al Lido, entrambe a sale slot. Potrebbero essere gli stessi banditi.

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