Nove milioni in più all’Usl «Il merito è del ministero»
San Donà. Il sindaco Cereser attacca la Regione e i suoi parametri di calcolo «Adesso archiviamo l’ospedale unico e potenziamo i due poli esistenti»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - CERESER ANDREA - PRESENTAZINE CANDIDATURA X PROSSIMO MANDATO
SAN DONÀ. Ripartizione delle quote sanitarie, in arrivo nove milioni all’Usl 4. Ma da San Donà, il sindaco Andrea Cereser parla di tempo perduto in polemiche inutili da parte della Regione, non ultima la proposta di ospedale unico. E paventa l’ingresso di Cavallino Treporti come penalizzazione per il territorio sandonatese senza le adeguate risorse alla luce del carico di turisti. «Anni di dibattiti sull’ospedale unico», rimarca Andrea Cereser, «non hanno portato ad alcun tipo di soluzione realmente efficiente e capace di garantire a tutti i cittadini, il diritto universale a una buona sanità, vicina e accessibile. Fortunatamente i conteggi per la destinazione della nostra quota di riparto sono stati fatti basandosi sui parametri indicati dal ministero della Sanità e non su quelli della Regione: proprio per questo la nostra Usl può contare su nove milioni in più rispetto a quelli ricevuti lo scorso anno».
Il primo cittadino di San Donà ora coglie la palla al balzo e suggerisce di investire sul rafforzamento di una rete di servizi sociosanitari sul territorio. «Il presidente Zaia ha già dichiarato, proprio qui a San Donà», ricorda Cereser, «che i due poli ospedalieri non sono in discussione, quindi la Regione anziché continuare ad arrovellarsi sull’ipotesi, definita dal governatore come chiusa, di ospedale unico, pensi a potenziare i distretti presenti, anziché immaginare di chiuderli e a incentivare la costituzione di centri di medicina di gruppo integrata. Sono quelle unità attive ventiquattro ore al giorno nelle quali i cittadini possono trovare, proprio vicino a casa loro, medici di famiglia, pediatri, medici di continuità assistenziale».
«Soltanto così», conclude, «sarà possibile pensare a un modello sanitario, per un territorio esteso come è quello della Venezia Orientale, capace di garantire a tutti i cittadini vicinanza, qualità e tempestività delle prestazioni mediche. Un ragionamento, quello che deve essere alla base della costruzione di questa rete, che deve necessariamente tenere conto dell’impatto turistico, in termini di presenze in questo territorio, che la stagione estiva porta con sé: continuare a ragionare soltanto di residenti, infatti, costituisce un approccio miope. Un approccio che rischia di essere ulteriormente peggiorato dall’accorpamento di Cavallino Treporti nella nostra Usl senza che vi sia il necessario stanziamento di risorse visto il carico di turisti. Una scelta, questa, che penalizza il Sandonatese e tutti i cittadini e i milioni di turisti di quel Comune e di quella parte di litorale veneziano».
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