“Nostran” dà l’arrivederci su Internet

Stop allo storico negozio in galleria Matteotti: «Degrado inarrestabile, Mestre non merita niente»
Agenzia: Candussi. Giornalista: Artico. Descrizione: negozio "nostran" in galleria Toniolo, Mestre.
Agenzia: Candussi. Giornalista: Artico. Descrizione: negozio "nostran" in galleria Toniolo, Mestre.

MESTRE. Nostran Lifestyle lascia Mestre ma non abbandona i clienti. Chiude un’altra storica attività del centro: le vetrine del negozio di abbigliamento e accessori illuminavano galleria Matteotti dal 1969 e prima ancora, nel ’32, il negozio si trovava in via Poerio. Da ieri sono spuntate le scritte di svendita per “cessata attività” e non appena esaurita la liquidazione, il negozio chiuderà, lasciando l’ennesimo buco vuoto che si aggiunge alle attività chiuse tra il Toniolo e la piazza.

L’anima commerciale della famiglia che si tramanda la creatività e il gusto di generazione in generazione però, non si estingue, ma si trasferisce online, come spiega Olimpia Scappini: «Cambia il commercio, la piazza diventa sempre più difficile, la zona è quel che è, ma abbiamo delle clienti fantastiche che ci hanno sempre seguito e che potranno seguirci nei nuovi percorsi e progetti che abbiamo intenzione di sviluppare sul web e sui quali stiamo lavorando per muoverci anche fuori dalla città».

C’è anche la possibilità che in determinati periodi dell’anno venga aperto un temporary shop, le opzioni sono diverse e tutte in divenire. Concretamente però, la boutique chiuderà. Tante le motivazioni alla base della scelta, anzitutto quella di provare a cambiare pelle e ampliare gli orizzonti, senza accanirsi per forza in un unico modello di vendita: «Ce l’abbiamo messa tutta, organizzando iniziative, attività, siamo stati tre anni “prigionieri” del cantiere, gli affitti in città sono alti e i padroni dei locali sono miopi e poco flessibili, preferiscono tenere abbassate le saracinesche piuttosto che calmierare gli affitti».

Come per molti altri negozianti, la nuova galleria Barcella era appetibile, ma gli affitti sono alti e il gioco, per molti, non vale la candela. «Ci adeguiamo ai tempi: chiude un negozio storico, lo sappiamo, siamo consci di dare un grosso dispiacere ai clienti, ma piuttosto che una lenta agonia, preferiamo cambiare ed evolverci, idee ne abbiamo tantissime».

Sulla pagina Facebook compare un “bye bye” con un micio. Olimpia Scappini non dà più di tanto la colpa a Ztl, centri commerciali, a una mobilità contraria al buon senso. «Tutto questo in un certo senso si può anche accettare, ma devi però avere qualche cosa in cambio, leggi marciapiedi, fioriere, pulizia, una città accogliente. Purtroppo il degrado a Mestre in questi ultimi due anni è in caduta libera. Qui, ad esempio, nel nuovo spazio pedonale abbiamo chiesto cestini, non c’è un albero, solo rovi, evidentemente proprio non si riesce». «Da quando ero giovane la città è cambiata solo in peggio», racconta la madre Maria Luisa Nostran anche lei in negozio da una vita, «mi spiace ma Mestre non merita niente».

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