Nonno vigile aggredito con calci e pugni
SOTTOMARINA. Completamente ubriaco e privo di autocontrollo ha aggredito a calci un nonno vigile che lo aveva salvato dal finire sotto un'auto. Ma si è anche preso qualche sberla da un giovane di passaggio sul posto e una denuncia dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza molesta. E siccome aveva con sé un coltellino a serramanico multiuso (con lama inferiore ai sette centimetri) si è beccato pure la denuncia per possesso ingiustificato di armi.
Erano circa le 13.10 di giovedì, in via Madonna Marina, all’altezza della scuola De Conti, quando è accaduto l'episodio. Riccardino Boscolo, classe 1948, nonno vigile dell'Auser, era in servizio alla scuola media Nicolò De Conti. Avrebbe dovuto regolare il traffico per consentire ai ragazzini di attraversare la strada sulle strisce pedonali. A un certo punto, dall'altra parte della strada, arriva Alfonso Vincenzo, 37 anni, originario di Bari, ma residente a Chioggia. L'uomo porta una bicicletta a mano, ma è malfermo sulle gambe. I ragazzini lo ostacolano nel suo percorso e lui inveisce contro di loro, bestemmiando. Il nonno vigile lo sente e gli dice qualcosa per farlo smettere. Mentre Vincenzo sta per attraversare la strada arriva un'auto e Boscolo, vedendolo in pericolo, urla al trentasettenne di fermarsi. Passa l'auto e Vincenzo attraversa, posa la bici e si dirige verso Boscolo e comincia a cercare di colpirlo. Lo graffia sulla testa e gli fa cadere gli occhiali, poi cerca di colpirlo con dei calci, simulando anche della mosse di karate. Si vede che non ci sta tanto con la testa, dice cose sconnesse e continua a cercare il pensionato che, nel frattempo, si è allontanato dal suo aggressore. La folla si raduna, fa schermo, cerca di trattenere l'uno e l'altro. Ad un certo punto arriva anche un “giustiziere”: un giovane col casco che si dirige verso Vincenzo, gli dà qualche sberla, lo fa cadere e se ne va. Ma il barese sembra il pupazzo Ercolino sempre in piedi, continua a rialzarsi e a cercare con lo sguardo fisso la giubba arancione del pensionato. Intanto, qualcuno ha avvertito la polizia, una cui pattuglia arriva sul posto e fa cessare quello che, ormai, sembrava uno spettacolo da circo. Il barese è una loro vecchia conoscenza: ha precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e anche in ambito sessuale. Vive di espedienti, beve ed è evidentemente ubriaco anche in quel momento. L'uomo continua a inveire e insultare, viene perquisito e gli trovano il coltellino. A questo punto la denuncia formale è inevitabile. Il pensionato, nonno vigile volontario è incaricato di pubblico servizio, quindi il reato è resistenza a pubblico ufficiale, fattispecie che consiste nell'impedire a chi ha questa qualifica di svolgere i suoi compiti. Potrebbe starci anche l'arresto in flagranza, ma è facoltativo e gli agenti si limitano alla denuncia. Il pensionato viene accompagnato al pronto soccorso: presenta delle ecchimosi al volto e all'addome. Sette giorni la prognosi.
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