«Nonni-vigili a remi contro il moto ondoso»

Proposta delle remiere: volontari in aiuto della polizia per controllare il traffico. Crovato: «Si può fare»
01.09.2003.- VARO DEL "SANDOLO" DELLA POLIZIA MUNICIPALE.- INTERPRESS/BASSO
01.09.2003.- VARO DEL "SANDOLO" DELLA POLIZIA MUNICIPALE.- INTERPRESS/BASSO

Vigili volontari in barca a remi. Sull’esempio di quanto già succede nelle città di terraferma con i «nonni vigili» e anche in laguna con la «Guardia Costiera ausiliaria». Una ricetta semplice ed efficace per combattere il moto ondoso vista la carenza di vigili urbani. Proposta di alcuni pensionati e appassionati del remo. Raccolta e rilanciata dal capogruppo della Lista Brugnaro Maurizio Crovato. «È un’ottima idea, vediamo di metterla in pratica. I limiti possono essere soltanto la preparazione specifica, ma per questo si potrebbero organizzare corsi ad hoc».

Obiettivo è dunque quello di utilizzare per il bene comune le tante energìe messe a disposizione dalle associazioni remiere. Gruppi di volontariato che possono contare su pensionati ancora in forze, con voglia di fare. Nella stagione turistica, quando i motoscafi si moltiplicano e il moto ondoso impazza, il contributo dei vigili ausiliari potrebbe essere prezioso. Non possono dare multe per legge, ma possono fischiare e avvisare coloro che compiono infrazioni e scorrettezze. Annotare i numeri di targa e fotografare le barche pirata. E in caso di necessità avvisare le pattuglie di vigili, polizia, carabinieri.

Per le bici in piazza Ferretto il servizio è già attivo e ottiene qualche risultato. Così per la vigilanza davanti alle scuole in terraferma nell’ora di uscita degli studenti. A Venezia potrebbe tornare utile la competenza degli anziani delle remiere. “Vigili” ed esperti vogatori.

«Si potrebbe tirar fuori dal cantiere il sandolo che il Comune aveva acquistato dieci anni fa proprio per avviare la vigilanza a remi contro il moto ondoso», dicono. Fotografie di rito, promesse, ma la barca non è mai stata utilizzata ed è ancora in cantiere. Adesso con i “nonni vigili” potrebbe tornare utile. Affiancando le pattuglie dei canali nella sorveglianza anti-moto ondoso.

Dal mondo delle remiere l’iniziativa sarà senz’altro appoggiata con entusiasmo. Erano stati proprio gli appassionati del remo, qualche anno fa, a chiedere maggiore sorveglianza e a dare la loro disponibilità.

Adesso la proposta torna in campo. Fino a non molti anni fa le pattuglie per la vigilanza erano composte anche da vigili a bordo delle barche a remi. Che in quel modo avevano la possibilità di girare anche per i canali interni e verificare i comportamenti e la correttezza di motoscafisti, trasportatori, diportisti. Controllare ormeggi e posti barca, velocità e infrazioni. Ce ne sarebbe bisogno.

Alberto Vitucci

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