Nonna derubata dal nipote: "La colpa è di noi genitori"

Mogliano. Parla la mamma del 15enne che convinse il coetaneo a fare il colpo: "Mio figlio è perso: non ce la faccio a vederlo trafficare con hashish e marijuana"

MOGLIANO. Ci vuole grande coraggio ad ammettere che tuo figlio si droga e che per farlo spaccia. Oppure convinca, con la complicità di una persona adulta, un coetaneo a rubare in casa dei genitori e della nonna in cambio di qualche spinello. Ad avere questo coraggio la mamma di quel quindicenne che ha voluto parlare del suo dramma con un obiettivo: mettere in guardia altri genitori e sollevare il velo sul consumo di droga tra giovanissimi, più esteso di quanto si possa immaginare. «Innanzitutto mi preme precisare che il mio compagno non c'entra nulla con questa storia e tantomeno è stato denunciato. L'orologio rubato in casa della nonna a Mogliano dell'altro ragazzo è stato trovato presso una terza persona del tutto estranea alla mia famiglia».

Come sta vivendo questa vicenda?

«Uno choc, anche se sapevo che mio figlio consumava droghe leggere. Me lo sentivo che prima o poi sarebbero venuti alla luce i suoi traffici».

Traffici in che senso? Su suo figlio penderebbe anche l'ipotesi dello spaccio...

«Purtroppo non è una ipotesi ma è la verità. È spero che ora la giustizia faccia il suo corso, anche se questo vorrebbe dire vederlo condannato. Non ce la faccio più a vederlo sempre "fatto" e a trafficare con hashish e marijuana».

Ha mai pensato a prendere provvedimenti?

«È un anno che ci provo: Sert, psicologi , assistenti sociali, ma nulla di fatto. Nessuno vuole accollarsi la decisione di metterlo in una comunità, forse perché nonostante tutto può contare su una famiglia normale. Ma siamo impotenti davanti a quanto accade. È come anche tante altre famiglie che hanno lo stesso problema. Mio figlio fa quello che vuole: non ha orari, chiede continuamente denaro per la droga. Soldi non gliene do più. Per questo si dedica allo spaccio».

Ma anche a qualcos'altro, come convincere un coetaneo a rubare in casa della nonna per qualche spinello. Anche lui con una famiglia normale alle spalle.

«Questo dimostra che il fenomeno davvero riguarda tutti».

Sembra incredibile che si parli di ragazzini di soli 14 e 15 anni.

«Eppure è così, non sto inventando nulla. Il fenomeno del consumo di droga tra giovanissimi è amplissimo: per questo hanno facile vita gli spacciatori: si sa benissimo chi sono e dove operano. Parlo di chi rifornisce i ragazzi che a loro volta rivendono ad altri Ma è un fenomeno così diffuso che sembra non si possa fare nulla per arginarlo. Coinvolge ragazzi e ragazze di tutte le classi sociali, senza distinzione. Lo so perché vedo le frequentazioni di mio figlio».

Ha un grande coraggio a dare questa testimonianza.

«Non sono coraggiosa ma realista. A questi ragazzi noi adulti non abbiamo saputo dare regole e abbiamo una grande responsabilità».

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