Nonna Anna, 106 splendide candeline

A Venezia i festeggiamenti per la decana che ha conosciuto Padre Pio. E' la beniamina del Centro Servizi San Giobbe: "E' un fenomeno, è equilibrata, lucida, saggia"
Anna Angeloni con la torta del 106esimo compleanno
Anna Angeloni con la torta del 106esimo compleanno

VENEZIA. La chiamano "Anna la roccia". Lei sorride, bacia tutti poi esclama: "Sono pronta a festeggiare anche i 107 anni". Anna Angeloni, classe 1910, sabato 4 giugno ha compiuto 106 anni. Al Centro Servizi San Giobbe, oggi è stato è il giorno della festa con la torta, le candeline, la musica, i fiori.

Elegantissima. Anna, attorniata dall'affetto del nipote Luca Gianolla, i pronipoti Bortoluzzi, Caputo, Piccolotto, gli amici, il personale e il coordinatore Livio D'Este, veste elegante. Sfoggia una sciarpa di seta, soffia sulle candeline senza l'aiuto di nessuno e divertita apre i regali: una vezzosa camicetta e un prezioso angioletto.

Due lutti che l'hanno segnata. Nella sua vita Anna, un diploma magistrale, moglie, mamma, nonna dei nipoti Luca e Marco, non si è mai persa d'animo malgrado la perdita dell'unico figlio stroncato da un infarto a 49 anni. Il grande dolore della sua vita è Dino che ricorda portando al collo un medaglione con la foto. Quattro anni dopo muore il marito Giovanni, 84 anni, parrucchiere al Bauer.

Ricordi e fede. Anna, che fino a tre anni fa abitava da sola a San Giuseppe di Castello, trabocca di ricordi e di fede. Devota a Padre Pio, andò a trovarlo. "Da poco era finita la guerra, mio marito lavorava in Svizzera. Presi il treno, andai a Foggia da Padre Pio. Mi disse: "Vai in pace. A te penso io", spiega Anna che aggiunge: "Ricordo le due guerre: la prima con la notte delle 8 ore di bombardamento. Mia mamma ci portava nei bar per sentire i bollettini di guerra. Nella seconda stavano per mandare mio marito in Russia. Dalla giacca si staccò un bottone, per infilare l'ago lo mise in bocca e lo inghiottì. Si sentì male, pensavano fosse un'ulcera. Approfittò della situazione, tornò a casa e si salvò".

"E' un fenomeno". Ogni giorno la freschezza dei racconti e la serenità dello sguardo sbalordiscono e attirano l'ammirazione degli operatori della struttura che dicono: "Anna è un fenomeno. Ha ottime capacità autonarrative, è coerente nell'esposizione, equilibrata, lucida, saggia. E' un cervello da studiare". Il coordinatore D'Este, che i familiari ringraziano per la sensibilità e l'attenzione verso la ultracentenaria, sottolinea: "L'età è memorabile. E' una questione genetica e di accettazione degli eventi".

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