Non vuole restituire lo yacht e lo nasconde in un cantiere

JESOLO. Giovedì 28 giugno il personale del Commissariato di Jesolo ha provveduto al dissequestro di un lussuoso yacht di 42 piedi restituendolo ai legittimi proprietari.

L’imbarcazione era stata sottratta da un porto di Jesolo la mattina del 18 febbraio di quest’anno quando un imprenditore trevigiano, per problematiche relative al mancato rispetto delle condizioni di un contratto di leasing, invece attenersi all’ordinanza del giudice che ne disponeva la restituzione alla società, si allontanava sottraendo il bene alla disponibilità dei proprietari.
Il 19 febbraio, quando gli avvocati e i meccanici chiamati dalla società di leasing si recano nel porto dove la barca era ormeggiata, scoprono che lo spazio acqueo è vuoto
La società sporge immediata denuncia al Commissariato di Polizia per appropriazione indebita e con questa partono le prime indagini. Le iniziali ricerche dell’imbarcazione non danno gli esiti sperati e pare proprio che lo yacht si sia volatilizzato in un vicino stato estero.
I poliziotti percorrono anche ipotesi alternative e ricercano la prova della presenza dell’imbarcazioni in uno dei molti cantieri o porti tra la laguna veneta e le vie d’acqua dell’entroterra. La ricerca porta gli investigatori del Commissariato lungo il Sile e fino a Treviso, dove esistono ancora delle strutture di cantieristica navale con attrezzature e spazi utili a nascondere anche un’imbarcazione di 14 metri.
La ricerca dà i suoi frutti e la barca viene trovata ormeggiata nei pressi di un cantiere dove si trovava temporaneamente in sosta per essere, di lì a poco, messa al sicuro in un capannone, lontano da occhi indiscreti.
Lo yacht veniva sottoposta a vincolo di sequestro e messo a disposizione del magistrato inquirente che ha disposto il dissequestro e la restituzione alla proprietà legittima. Sono ancora in corso gli accertamenti per definire i vari gradi di responsabilità penale cui i protagonisti della vicenda saranno chiamati a rispondere.
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