Non vuole pagare il trans e lui lo rapina di 130 euro

Disavventura per un uomo di 36 anni aggredito con una pietra dentro la sua auto. Pensava fosse una donna, poi la sorpresa. Intervento e arresto dei carabinieri

PADOVA. Forse voleva passare una serata diversa, trasgressiva. Ma di certo, quando è stato avvicinato da quella prostituta in via Venezia, non poteva pensare che sarebbe stato minacciato e rapinato. E per di più non da una donna, ma da un transessuale. È finita con l’intervento di una pattuglia del Radiomobile la serata di un giovane di Monselice, classe 1977.

L’uomo ha raccontato ai carabinieri di essere stato avvicinato da una donna bellissima, avvenente. Una ragazza che addirittura avrebbe avuto il coraggio di infilarsi nella sua auto, in piena notte. Quella donna poi, d’un tratto, avrebbe estratto una pietra dalla borsa. Una mossa che ha fatto crollare i sogni di gloria del giovane, piombato in pochi minuti in un vero e proprio incubo.

Quella voce avvenente, quei modi gentili e il fare sinuoso sono stati cancellati dalla scoperta che, sotto il vestito, c’era un “lui”, non di certo una ragazza pronta a una notte di follie. Il monselicense quando ha scoperto il “trucco”, ha immediatamente fatto marcia indietro. Ma il trans non aveva alcuna intenzione di perdere il suo nuovo cliente.

Quando ha capito che il giovane non avrebbe mai ceduto alle sue avances, è passato alle maniere forti. Prima lo ha minacciato con una pietra, poi gli ha rubato le chiavi della macchina, una Fiat Punto. A quel punto il transessuale è sceso dalla macchina. Ne è nato un battibecco, che in pochi minuti ha preso la piega di una contrattazione. Per poter ritornare nella Bassa padovana con la sua auto, ha dovuto sborsare 130 euro, forse il costo della prestazione sessuale non consumata.

Al termine di questa serata ai limiti dell’assurdo il giovane ha deciso che giustizia andava fatta. Ha chiamato i carabinieri, intervenuti nel luogo in cui è andata in scena questa vicenda tragicomica. I militari in un primo momento hanno pensato che la storia raccontata avesse i contorni un po’ troppo romanzati, ma la conferma da parte di un testimone, ha fatto scattare le indagini. Dopo qualche ora i carabinieri hanno trovato il giovane trans che passeggiava alla Stanga. Il monselicense aveva omesso di raccontare che la donna che lo aveva aggredito in realtà era un uomo. Il “particolare” è emerso solo all’atto della perquisizione: la ragazza al secolo si chiama Gabor Gabor, giovane romeno nato nel 1994. Gabor ieri è stato processato per direttissima per i reati di cui è accusato. Ha rimediato una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione con sospensione della pena.

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