Non vuole pagare, il barista lo accoltella

Scaltenigo. Dramma sabato sera in un locale. Gravissimo un rumeno di 26 anni. Aggressore arrestato per tentato omicidio
Lorenzo Porcile/Via Scaltenigo, Scatenigo / esterni bar centrale
Lorenzo Porcile/Via Scaltenigo, Scatenigo / esterni bar centrale
SCALTENIGO. Nei giorni scorsi aveva consumato delle birre, pare senza pagarle. Sabato sera è tornato e invece che saldare il debito, ha chiesto di nuovo da bere: il gestore del bar l’ha intimato di tirare prima fuori i soldi, ne è nata una colluttazione, poi è spuntato un coltello.


Alla fine all’ospedale, in Rianimazione e con gravi ferite all’addome, è finito il cliente, un uomo di nazionalità rumena di 26 anni, che sabato sera, verso le 23, è stato colpito dal gestore cinese del Bar Centrale di Scaltenigo, finito agli arresti e indagato per tentato omicidio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il cliente, frequentatore saltuario del locale, è entrato nel bar alcuni giorni dopo l’ultima volta, ordinando da bere. Era solo.


Il titolare però si è ricordato del debito lasciato e ha chiesto di saldare prima il conto. Forse ha ottenuto un rifiuto ed è volata qualche offesa di troppo. C’è stato uno scambio animato di parole, poi la lite: i due sono venuti alle mani, a un certo punto il titolare ha estratto da dietro il bancone un coltello da cucina e si è avventato sul cliente, infierendo su di lui con alcuni colpi.


A chiamare carabinieri e soccorsi sono stati alcuni testimoni del parapiglia, clienti del bar e alcuni passanti: in via Scaltenigo forze dell’ordine e ambulanze sono arrivate dopo pochi minuti, trovando sedie rovesciate e macchie di sangue a terra. Il rumeno è subito apparso il più grave: medicato dal personale del Suem e trasferito d’urgenza all’ospedale di Mirano, prima in Chirurgia, dove è stato operato, poi in Rianimazione, si trova ora in prognosi riservata, a causa dei fendenti subiti al ventre, che gli hanno lacerato anche parte dell’intestino. Non dovrebbe comunque essere in pericolo di vita. Più lievi le ferite riportate dal barista, un cinese di 36 anni, medicato in Pronto soccorso a Dolo per alcune contusioni rimediate durante la lite e subito dimesso nella notte.


Le indagini sono in mano ai carabinieri di Mirano e Mestre, che hanno arrestato il barista cinese con l’accusa di tentato omicidio. Molte tuttavia le circostanze ancora da chiarire e le responsabilità a carico di entrambi i soggetti coinvolti: i militari attendono di interrogare in particolare l’avventore ventiseienne, non appena si sarà ripreso.


A Scaltenigo intanto ieri mattina non si parlava d’altro: il sangue all’ingresso del locale, il trambusto, le urla, le sirene e erano sulla bocca di tutti, tra chi si è dato appuntamento in centro, fuori da messa o ai seggi dove si è votato per il nuovo sindaco di Mirano. Il Bar Centrale invece è rimasto chiuso, con apposti i sigilli degli inquirenti in attesa di eventuali nuovi rilievi utili alle indagini.


Il plateatico, dove sono ancora visibili i segni della lite, è stato transennato e la zona isolata. «Questi episodi e questa gente non hanno niente a che fare con Scaltenigo», afferma indignato un anziano, «questo è un paese tranquillo». «Messaggio al nuovo sindaco», tuona un altro, «ripartiamo da qui e dal favorire maggiore presenza e controlli delle forze dell’ordine».


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