"Non volevo ucciderlo, è stato un incidente"

RONCADE. Una banale discussione lavorativa, sfociata in un accoltellamento. Un barista, Paolo Andreetta, 50 anni di Treviso, è stato accoltellato, ieri pomeriggio, da una sua dipendente all’interno del “Petrol Bar” nell’area di servizio del distributore “Vega” sulla Treviso Mare a Roncade. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata all’ospedale Ca’Foncello. Le sue condizioni sono gravi.
. La dipendente, Silvia Cannavina, 32 anni, originaria di Meolo, residente a Monastier, che fin da subito ha sostenuto di aver ferito per sbaglio il suo datore di lavoro, negando la volontarietà del gesto, è stata arrestata in serata, al termine di un interrogatorio, con l’accusa di tentato omicidio su disposizione del pubblico ministero Gabriella Cama. Ora si trova agli arresti domiciliari. Il fatto è avvenuto alle 14.30 all’interno della cucina del “Petrol Bar” sulla Treviso Mare in territorio comunale di Roncade. In quel momento, nel locale della stazione di servizio, ci sono soltanto tre clienti.
Paolo Andreetta e Silvia Cannavina, gestore e dipendente del “Petrol Bar”, da sette anni, in quel momento si trovano in cucina. Sono una coppia affiatata nel lavoro. Lui un vulcano d’idee, sempre aperto ed espansivo. Lei barista ed ottima cuoca, un punto di riferimento del locale. I due, ad un certo punto, si mettono a discutere. Parlano di lavoro. Uno si lamenta per un piatto di pasta, l’altro replica seccato. Ad un certo punto la cuoca ferisce il suo titolare. Sembra una taglio banale. La lama del coltello da cucina, che la cuoca stava usando per tagliare dei panini, ha centrato il petto proprio sopra il cuore, sull'emicostato sinistro. Andreetta si accascia ma è cosciente. La cuoca è sotto shock. Viene lanciato immediatamente l’allarme al 118. Pochi minuti più tardi, sul posto arriva un’ambulanza del Suem. La situazione si aggrava col passare dei minuti. Seppur cosciente, Paolo Andreetta viene trasportato in ambulanza all’ospedale di Treviso ed i medici dispongono il suo ricoverato nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata. Nel frattempo, sul posto, arrivano i carabinieri della stazione di Roncade. I militari dell’Arma sentono alcuni testimoni e sottopongono a stato di fermo la cuoca del locale.
Per tutto il pomeriggio, Silvia Cannavina viene trattenuta nella caserma della stazione dei carabinieri di Roncade. Poi viene trasferita nella caserma del Comando provinciale di Treviso, in via Cornarotta, dove, in serata, viene fissato l’interrogatorio davanti al pubblico ministero Gabriella Cama. L’interrogatorio dura poco meno di un’ora, al termine della quale il pm dispone per la cuoca originaria di Meolo gli arresti domiciliari. Al vaglio degli investigatori, la versione dei fatti e la dinamica dell’accoltellamento. I tre clienti, presenti all’interno del bar al momento dell’accoltellamento, hanno dato una loro versione dei fatti. Pare che la lite fosse nata per una banale discussione su un piatto di pasta alla carbonara. La cuoca che ha accoltellato Andreeetta, seppur sotto shock, ha ammesso di aver avuto un’accesa discussione con il suo titolare ma di averlo ferito per sbaglio. Una versione di fatti che sarà confrontata anche con quella di Andreetta, qualora le sue condizioni dovessero migliorare.
«Non è possibile che Silvia l'abbia accoltellato volontariamente», dice Lucia Davanzo, moglie di Andreetta, «sarà stato un erorre».
Stando a quanto s’è appreso, la società dei distributori di benzina “Vega” da diversi mesi aveva deciso di non prorogare la licenza del locale ad Andreetta ed al “Petrol Bar” sarebbe subentrata una nuova gestione. Andreetta da tempo stava cercando un nuovo locale e pare ne avesse individuato uno sempre nella zona di Roncade. «Paolo Andreetta» spiega l’amministratore della società di pompe di benzina Vega «era qui da almeno sei anni ed aveva ben avviato questo locale. Poi, però, abbiamo deciso di non rinnovare la licenza, affidando il locale ad una nuova gestione. So che lui era in trattativa per aprire un altro locale».
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