«Non versò i soldi dei pernottamenti». Impiegata dal giudice

VENEZIA. Si sarebbe intascata oltre 200mila euro ricevuti in contanti dagli ospiti che dovevano pagare il soggiorno alla Domus Ciliota, casa per ferie a due passi da Campo Santo Stefano. Per questo...

VENEZIA. Si sarebbe intascata oltre 200mila euro ricevuti in contanti dagli ospiti che dovevano pagare il soggiorno alla Domus Ciliota, casa per ferie a due passi da Campo Santo Stefano. Per questo una ex impiegata amministrativa della Fondazione Istituto Ciliota, che gestisce la struttura, è finita a processo con l’accusa di appropriazione indebita aggravata dall’aver provocato alla persona offesa un danno di rilevante gravità e di aver operato con abuso di prestazione d’opera.

Ieri davanti al giudice monocratico si è aperto il procedimento a carico di R.S., 40 anni, residente a Spinea e difesa dall’avvocato Robert Sattier.

Il processo è stato rinviato a ottobre per l’inizio della fase istruttoria, ma la difesa è al lavoro per definire un risarcimento da versare alla parte offesa per chiudere il procedimento ed evitare di dover sostenere il dibattimento in aula. A coordinare le indagini, la pubblico ministero Antonia Sartori. Secondo l’accusa, la quarantenne avrebbe approfittato del suo incarico di impiegata amministrativa e del fatto che maneggiava i soldi della Fondazione, gestendo i pagamenti.

Omettendo di copiare gli importi ricevuti dai turisti in contanti sul registro predisposto dalla stessa Fondazione per avere sempre sotto controllo la situazione contabile relativa alle locazioni nella casa per ferie, sarebbe riuscita a intascarsi negli anni una somma considerevole.

Le contestazioni parlano di 24mila euro da luglio a dicembre 2010, 71mila euro nel corso del 2011, 75mila euro nel 2012 e 36mila euro dal 1° gennaio al 30 settembre 2013, per un totale che supera i 200mila euro. Ora le accuse sono arrivate davanti al giudice. (ru.b.)

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