Non versa la tassa di soggiorno albergatrice accusata di peculato
Mogliano. Finisce nei guai l’amministratrice della società che gestisce l’hotel Duca D’Aosta Secondo la Procura tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 non ha pagato 20 mila euro
MOGLIANO. È accusata di non aver versato al Comune la tassa di soggiorno per quasi 10.000 euro. Per questo Giuliana Forti, residente a Zero Branco e amministratrice unica della Termosol Servizi, gestore dell’hotel Duca d’Aosta, è a processo per il reato di peculato. In particolare le viene contestato il mancato versamento di 10.770 euro per il terzo trimestre 2015, 7.185 euro per il quarto trimestre 2015 e 1.913 euro per il secondo trimestre 2016. In totale poco meno di 20.000 euro che sarebbero dovuti entrare all’interno delle casse del Comune di Mogliano.
Si tratta di un reato certamente anomalo per un albergatore, perché, in genere, il peculato è contestato ad un pubblico ufficiale che indebitamente si appropria di denaro o beni di cui ha possesso «in ragione del suo ufficio» In questo caso, all’albergatore moglianese la procura della Repubblica di Treviso contesta l’omesso versamento dell’imposta di soggiorno al Comune. Il rinvio a giudizio si è basato sulla qualifica dell’albergatore, nel caso specifico, come agente della riscossione dell’imposta di soggiorno dei clienti. La donna, difesa dall’avvocato Giuseppe Muzzupappa, si dice convinta di poter dimostrare che si è trattato di un errore.
Non è la prima volta che il reato di peculato viene contestato ad un albergatore di Mogliano. È infatti di poche settimane fa la vicenda che riguarda un noto albergatore mestrino, Thomas Scalco, gestore di alcuni alberghi tra i quali il Park Hotel Villa Marcello Giustinian di Marocco di Mogliano, che sarà processato per peculato dal tribunale di Treviso.
La difesa in questo caso è pronta a contestare davanti ai giudici la pesante accusa rivolta all’albergatore sostenendo che si è semplicemente trattato di un versamento avvenuto in ritardo, proprio in coincidenza con un cambio di gestione della struttura alla cui guida è subentrato Scalco. Nessuna sottrazione di denaro allo Stato quindi.
In questo caso i fatti I fatti per i quali è scattata l’indagine del sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, Massimo De Bortoli, risalgono all’ultimo trimestre del 2014, quando era appena avvenuto il cambio di guardia nella gestione dell’albergo. È in quei tre mesi che la pubblica accusa contesta all’albergatore l’omesso versamento dell’imposta di soggiorno di circa 2 euro per cliente. L’importo complessivo che sarebbe stato omesso è stato quantificato nella somma di 1800 euro. Il giudice delle indagini preliminari Piera De Stefani aveva deciso di rinviare a giudizio l’albergatore moglianese per l’accusa di peculato.
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