«Non pagate la tassa sui rifiuti»

San Donà. Sel invita i cittadini alla rivolta fiscale e a sospendere la differenziata
F.GAVAGNIN SAN DONA RACCOLTA IMMONDIZIE (DE POLO)
F.GAVAGNIN SAN DONA RACCOLTA IMMONDIZIE (DE POLO)

«Niente più raccolta differenziata e non pagate la tassa rifiuti». Sel, sinistra ecologia e libertà, lancia uno sciopero sulle bollette e la differenziata, al centro delle polemiche per l’aumento dell’ultima rata nell’ordine del 10 per cento. Veritas ha spedito in questi giorni i bollettini alle famiglie ed è iniziata la rivolta. Sarà la prima di una lunga serie, perché presto arriveranno anche luce e gas e le famiglie non vedono aumentare i loro stipendi o pensioni, quando hanno ancora la fortuna di percepirli.

D’estate per i climatizzatori e d’inverno per il riscaldamento, le bollette di luce e gas stanno lievitando di continuo. Ci sono già famiglie che non riescono a pagare, o si rifiutano. Gli aumenti per la tassa rifiuti sono stati giustificati con la copertura di 700 mila euro di buco per quote non pagate nei tre anni precedenti da cittadini e aziende. Ma i conti devono tornare, a spese però dei cittadini onesti che hanno sempre pagato.

La questione è già esplosa in Consiglio comunale con le percussioni di Anna Maria Babbo per Scegli Civica, che ha invitato i cittadini e denunciare tutto alla Federconsumatori. Sel, con Fernando Lazzaretto, va oltre. «La raccolta differenziata», spiega, «doveva abbassare i costi della tassa per i cittadini. Il programma prevedeva questo e questo deve essere garantito. Poiché così non è stato e temiamo altri aumenti, invitiamo i cittadini a sospendere subito la differenziata e a non pagare l’ultima quota da pagare arrivata con le bollette in questi giorni».

Nei mesi scorsi gli ispettori di Veritas hanno effettuato numerosi controlli sulla differenziata e sono scattate anche molte sanzioni a seguito dell’esame dei rifiuti e degli appostamenti. Uno sciopero fiscale che potrebbe creare ulteriori problemi in città dove i nuovi poveri sono in aumento sensibile, nonostante i 400 mila euro che il Comune investe nel sociale ogni anno. (g.ca.)

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