Non paga l’Iva perché i comuni non saldano le fatture: assolto
VENEZIA. Non voleva frodare il fisco ma non poteva pagare perché non riusciva a farsi saldare le fatture da alcuni comuni e da due colossi della telefonia mobile. È questa la motivazione della sentenza con la quale un giudice di Venezia ha assolto un imprenditore, residente a Oderzo (Treviso) e amministratore delegato di un'impresa di Marcon. Si tratta di una sentenza pilota che potrebbe avere effetti sui futuri processi per frode fiscale.
Ora l’«evasore», assistito dall'avvocato Franco Miotto, sta pagando a rate i 135 mila euro di Iva non versati a causa della crisi di liquidità. L'incubo del manager, che dirige a Marcon una ditta che fattura oltre 3 milioni di euro e dà lavoro a 25 dipendenti, era iniziato due anni fa. Su segnalazione dell'Agenzia delle entrate, la Procura gli aveva contestato l'accusa di evasione fiscale.
Per dimostrare la sua buona fede l'uomo ha prodotto in aula le perizie contabili e le testimonianze delle fatture inevase da parte di diversi comuni. «Quando le fatture sono state pagate - sottolinea l'avvocato Miotto - l'imprenditore ha chiesto e ottenuto la rateizzazione dell'Iva non versata». Secondo il legale, «per la prima volta in Italia un giudice recepisce la grave situazione finanziaria delle nostre aziende alle prese, tra l'altro, con un sistema fiscale ormai inadeguato».
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