Non paga l’affitto, sfratto per Bonet

Dal settembre scorso l’imprenditore non versa i 1700 euro mensili dovuti. La proprietaria della villa lo caccia di casa
Di Giovanni Cagnassi

Non paga l'affitto, sfratto esecutivo per il conosciuto imprenditore di San Donà Stefano Bonet. Il manager balzato agli onori della cronaca, assieme alla sua guardia del corpo, personal trainer e autista, il campione di body building Leopoldo Caminotto, per il coinvolgimento nelle indagini sui fondi neri della Lega Nord e l'operazione Tanzania, si trova adesso in difficoltà economiche dopo aver gestito milioni di euro con la sua società, la Polare srl. Una società, con sede in via Noventa, che gestiva grandi operazione di ricerca e innovazione scientifica con partner internazionali, svariate auto fuoriserie intestate, grande sfarzo di servizi e personale, piombata nel baratro dopo le note inchieste.

A seguito delle indagini a suo carico, il processo mediatico che lo ha travolto, l'azienda ha affrontato la fase del concordato, mentre anche chi doveva dei soldi se l'è ora svignata, trovando questo estremamente facile alla luce del polverone sollevato su Bonet e la sua società.

Ora la proprietaria della sua casa, la signora Claudia Papa di San Donà, si è rivolta a un legale, l'avvocato Andrea Zacco, che ha avviato le procedure per lo sfratto dopo che da settembre non vengono pagati i 1.700 euro al mese di affitto per la villa al civico 31 di via Garibaldi.

Lui si difende e parla della sua vita dopo le vicende giudiziarie che lo hanno travolto in un'inchiesta internazionale. «La casa è intestata alla Polare», spiega tranquillamente, «mi risulta che la proprietaria abbia escusso tutte le fidejussioni. È di fatto una foresteria dell'azienda, che essendo in concordato, non può pagare gli affitti pregressi. Per quanto mi riguarda, io non ci vivo già più e si tratta solo di aspettare senza creare ulteriori tensioni. Noi nel frattempo abbiamo creato una nuova azienda che si occupa di innovazione e sviluppo, la Ceris. Dei 50 dipendenti che avevamo, ne abbiamo 15. Ora ci interessa onorare i debiti che abbiamo con i vecchi dipendenti, circa 500 mila euro, che sono la cosa che ci preme di più. Per il resto, i nostri debitori sono svaniti nel nulla a seguito delle indagini a nostro carico, anche se avanziamo svariati milioni di euro. Confidiamo nel termine dei processi per dimostrare la nostra estraneità».

La proprietaria della bella abitazione di via Garibaldi è perplessa. «Avanzo gli affitti da settembre», dice, «non riesco a contattare il signor Bonet. Io credo che al di là dei concordati, lui potrebbe semplicemente lasciare la casa e permettermi di entrarci quale legittima proprietaria. Parlo anche a nome dei proprietari di case che non riescono a mandare via chi non paga. A San Donà le procedure di sfratto sono estremamente complicate e a nostro svantaggio, tanto che mi risulta vi siano solo due ufficiali giudiziari che possono svolgere le pratiche in questione, con tempi molto lunghi».

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