«Non ne vale la pena Ho preso di tutto e l’infarto a 41 anni»

La testimonianza di Caminotto, campione di body building Leo, vicesindaco e medico legale: «Si muova il Comune»

«Ragazzi non prendete quelle sostanze». Il monito arriva da chi non te lo aspetti. Leopoldo Caminotto, pluricampione internazionale di body building, alla ribalta delle cronache anche per il coinvolgimento nelle indagini su Umberto Bossi nell'ambito dei fondi neri della Lega, sta conoscendo una nuova vita. La sua notorietà è persino aumentata, con oltre cinquemila amici su Facebook: la corsa a presiedere la massima associazione di culturismo in Italia, collaborazioni con associazioni sportive visto che è un personal trainer gettonatissimo. È anche un corteggiato conferenziere sui problemi del doping: «Non vale la pena», dice, «io ho usato di tutto e ho avuto un infarto a 41 anni. Certo lo ha avuto anche mio padre, ma chissà... I muscoli fanno parte del corredo genetico, sono frutto di sudore e sacrificio in palestra. Guai a chi usa steroidi, mentre aminoacidi e sostanze consentite, vanno comunque assunte dopo accurate visite mediche, controlli e mille precauzioni. Non ci si può rovinare la vita nel periodo più bello».

«Un fatto gravissimo, il Comune deve iniziare a fare qualcosa di concreto per sensibilizzare i giovani ai problemi del doping». Il vice sindaco di San Donà, Oliviero Leo, è colonnello medico dell'Esercito, un medico legale che conosce bene la delicata materia degli steroidi e delle sostanze stimolanti per la muscolatura dopo anni di studi negli ospedali militari. «Il tetra peptide è una catena di aminoacidi», spiega, «precisamente quattro aminoacidi che, se assunti regolarmente, aumentano il volume della muscolatura. È come mangiare molta carne, per usare concetti semplici, e infatti questo credono di fare molti ragazzi. Purtroppo non sanno quali possono essere gli effetti nel lungo periodo. Intanto, non possono essere importati dall'estero con tanta leggerezza, senza le debite autorizzazioni del ministero della Sanità, anche perché la legge lo vieta. Con il passare del tempo, si può determinare un sovraccarico a livello renale, con problemi al fegato, addirittura il cancro al colon. Non si scherza con queste sostanze, figuriamoci poi con gli steroidi, sintetizzati in laboratorio, che hanno conseguenze gravissime nell'immediato». Finora si è parlato tanto di sostanze stupefacenti tra i giovani, ma l'utilizzo di stimolatori della muscolatura e steroidi non è certo meno grave.

«Il Comune può fare molto», aggiunge il vicesindaco, «anche grazie a queste denunce che arrivano dalle famiglie. Ci sono mamme che hanno paura, si vergognano a dire che i propri figli ne fanno uso, oppure non sanno neppure bene a cosa servono. Li trovano in casa, magari nascosti nella stanza da letto, poi imbustano tutto e spediscono in forma anonima. Così denunciano un problema». «Noi come Comune», conclude, «possiamo iniziare a organizzare giornate specifiche nelle scuole e sensibilizzare i ragazzi ai problemi derivanti dall'uso di queste sostanze, il preludio ai veleni del nostro secolo».

Giovanni Cagnassi

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