«Non mi ricandiderò alla presidenza di Confindustria»
«Non mi ricandiderò per un secondo mandato da presidente, ma spero che i l mio successore continui il lavoro fatto per Venezia e il suo inimitabile marchio». Luigi Brugnaro – presidente in carica di Confindustria Venezia, titolare di Umana spa e patròn della Reyer basket, ha scelto di annunciare la sua rinuncia proprio il giorno della inaugurazione di “Atelier Born in Venice”, una sorta di vetrina digitale delle aziende e dei prodotti “made in Venice”, a disposizione dei 20 milioni di turisti di tutto il mondo, possibilmente imprenditori, ma non solo, che visitano ogni anno Venezia.
Presentando ieri mattina il nuovo spazio espositivo – con enormi schermi a parete e tavoli touch-screen sistemati al secondo piano della sede di Confindustria al parco Vega di Marghera – Brugnaro ha fatto una rapida sintesi di ciò che ha fatto durante il suo mandato, tutto incentrato a «dare la visibilità internazionale che merita alle produzioni e ai servizi d’eccellenza con il marchio Venezia».
«Abbiamo fatto tutto da soli con l’unico obbiettivo di dare visibilità alle aziende e al territorio veneziano», ha detto Brugnaro con un filo di rammarico, «ma speriamo che le istituzioni e la politica facciano la loro parte, aiutandoci a informare i turisti che arrivano a Venezia che al parco Vega c’è una vetrina da visitare per rendersi conto che Venezia non è fatta solo di gondole, ma anche di aziende e imprenditori, aggrediti dalla crisi finanziaria, dalla burocrazia e dalle tasse, che lottano contro “sfiga” e disperazione per far conscere al mondo il loro lavoro».
Il mandato di Brugnaro scade nel giugno del prossimo anno, quattro anni dopo la sua nomina, arrivata dopo un duro scontro interno tra due candidati che aveva portato, addirittura, all’intervento dei probiviri di Confindustria nazionale e dell’allora presidente Emma Marcegaglia e si concluse con la clamorosa decisione di Enrico Marchi (presidente di Save spa e candidato solo da una parte di soci dell’associazione) di abbandonare Confindustria.
L’elezione di Luigi Brugnaro, frutto di una mediazione fra gli associati, riportò la pace, tanto che nel giugno scorso l’assemblea dei soci iscritti (poco più di 1.200 imprenditori, rispetto gli oltre 1.300 dell’anno scorso), riunita a porte chiuse, ha modificato lo statuto prevedendo che il presidente in carica possa derogare dalle norme in vigore (un unico mandato di quattro anni non rinnovabile) ripresentandosi, se lo vorrà, per un secondo mandato valido due anni, per un totale di sei. La rinuncia alla ricandidatura alla presidenza di Confindustria di Brugaro – contestato da una parte degli iscritti anche la vigilia dell’ultima assemblea annuale – apre nuovi scenari sulla sua successione. Ma al momento non si intravedono candidati “forti” in lizza, compreso Matteo Zoppas che si è invece candidato alla presidenza dei Giovani imprenditori di Confindustria regionale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia