Non ha un lavoro, si toglie la vita gettandosi sotto un treno a 24 anni

Il giovane avrebbe compiuto domani 24 anni. Ha lasciato un biglietto per spiegare i motivi del suo gesto. E' accaduto a San Michele: circolazione bloccata per un’ora e mezza

SAN MICHELE . SAN MICHELE Oggi avrebbe compiuto 24 anni. Ma ha deciso di non tagliare questo importante traguardo. «Spero tu possa almeno aver trovato un po’ di serenità, lassù», recitava un messaggio sul profilo Facebook. Il ragazzo ha parcheggiato la sua Fiat Punto grigia poco oltre il passaggio a livello di via Venzona, a San Giorgio al Tagliamento. Ha atteso che le sbarre si chiudessero al passaggio del treno. E si è lanciato, ponendo così fine, in modo tragico, alla sua giovanissima esistenza. La sua morte ha lasciato nello sgomento l’intera comunità di San Michele. Si piange la sua scomparsa anche a Bibione, dove il ragazzo ha lavorato per diverse stagioni come bagnino e commesso.

Ed è certamente il lavoro uno dei motivi scatenanti del suo tragico gesto. Ma non certo l’unico. Il ventiquattrenne aveva affrontato un sacco di problemi. Stavolta non ha retto. I suoi amici, in particolare i coetanei, hanno fatto di tutto per venirgli incontro, per combattere assieme a lui il suo male di vivere, contrapposto a volte a grandi slanci di entusiasmo, caratterizzati da indimenticabili serate. Lui continuava ad andare avanti. Nonostante i lavori saltuari, nonostante il fatto che i suoi erano separati e che, per quella decisione, aveva sofferto moltissimo e nonostante si fosse rotta di recente l’amicizia con un amico gravemente malato. Era riuscito sempre a risollevarsi. Non ieri.

Un testimone ha riferito alla Polfer, intervenuta sul posto ieri pomeriggio alle 15 dopo l’impatto con il treno interregionale 2214 Trieste – Venezia, che la stessa automobile l’aveva notata girovagare anche il giorno prima, lunedì pomeriggio. Ha aspettato il momento giusto per mettere in atto il suo proposito. Quindi si è lanciato contro il treno. Sul posto si sono recati gli agenti della Polfer di Portogruaro, con in testa il comandante Mario Augello. La salma è stata pietosamente ricomposta dagli incaricati della ditta Duomo di Claudio Perissinotto. Sono accorse numerose persone, non solo curiosi. C’erano anche i tecnici di Reti ferroviarie italiane, che hanno dovuto compiere rilievi prima di ripristinare la circolazione ferroviaria in entrambe le direzioni. Poco più in là, non lontano da una centralina elettrica, c’era un biglietto, verosimilmente lasciato proprio dal giovane, frantumato in diversi pezzi. Alcune parti sono bruciate, poco chiare. La Polfer sta ricostruendo il contenuto. Si fa riferimento all’intenzione di farla finita per problemi di lavoro e si cita la parola “fede”, ma le frasi sono sconclusionate.

Non si riesce a capire se intendesse il diminutivo di un nome proprio di persona, oppure di un sostantivo che faceva riferimento a tematiche religiose. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i carabinieri, che hanno rintracciato la famiglia. A casa del ragazzo, però, sono andati i vigili urbani. Il patriarca Moraglia, a Padova per l’inaugurazione della Facoltà teologica del Triveneto, si è soffermato sul grave problema dei suicidi: «L’economia è sempre più sganciata dal lavoro, ci saranno altre tragedie se la politica non interviene».

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