Non ha mai smesso di sorridere al mondo
CONCORDIA. Sul profilo di Facebook colpisce moltissimo una frase che Anna Boldarin aveva postato il 24 settembre. È la sua ultima traccia sul social network più amato dai giovani. L’ha pronunciata il premio Oscar Roberto Benigni. «Ridi sempre, ridi; fatti credere pazzo, ma mai triste. Ridi anche se ti sta crollando il mondo addosso, continua a sorridere. Ci son persone che vivono per il tuo sorriso e altre che rosicheranno quando capiranno di non essere riuscito a spegnerlo». Nell’immaginario dei parenti e degli amici, Anna Boldarin continuerà a sorridere sempre. Le sue passioni sono comuni a molte ragazze della sua età. Si vede che Anna era una vera concordiese. Infatti, ha praticato per qualche anno la pallacanestro. Smessi i panni della cestista, ha continuato fino all’ultimo ad ascoltare la musica di Ligabue, il suo cantautore preferito. Poi tra gli attori c’era Roberto Benigni, naturalmente. E infine era una grande tifosa della Juventus. Il difensore Giorgio Chiellini e il portiere Gianluigi Buffon le hanno fatto recapitare rispettivamente una maglietta e una sciarpa autografate. Sulla maglia c’era scritto uno slogan che calzava a pennello con il carattere di Anna. “Lotta, cade, si rialza. Sempre vincerà!”. E poi c’è il rapporto speciale con Marco Samassa, il suo ragazzo di Mazzolada. Loro per tutti erano Anna e Marco; già come la canzone suggestiva e un po’ retrò di Lucio Dalla. Risuonano da qualche parte, lontano, le note di questo brano. Lo fischietta ancora qualcuno. Anna Boldarin è perfino citata in un libro. Il titolo è “La biciclettina celeste”, dello scrittore e giornalista Alessio Alessandrini, edito da Sismondi di Treviso. L’autore ha conosciuto Anna alle medie Rufino Turranio di Concordia, quando era il suo insegnante di lettere e di storia. «L’ho rivista qualche anno dopo durante un convegno all’aula magna dell’Isis Luzzatto a Portogruaro», ha ricordato, commosso, il professor Alessandrini , «si era avvicinata per salutarmi. Mi aveva detto che stava affrontando dei problemi di salute. Le ho fatto coraggio. Ricordo con tenerezza, e anche con un sentimento di nostalgia, quelle lezioni a Concordia, alle scuole medie. Anna era una ragazza molto dinamica, piena di vita. E con coraggio mostrava anche una certa vis polemica». In via Aquileia fin dalle 16 molte persone si sono strette attorno alla famiglia. Al capezzale di Anna, a Milano, era rimasta la mamma Antonella, mentre Bruno era rimasto a casa. È calato presto il buio su Concordia, mentre il paese piangeva.
(r.p.)
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