Non ha ancora un nome l’uomo annegato nel canale
MIRA. Continua il mistero sulla morte dell’uomo di colore di 30- 40 anni ritrovato cadavere nel canale Foscara a Dogaletto. L’uomo era deceduto da oltre una settimana e in avanzato stato di decomposizione. La magistratura ha autorizzato l’autopsia che si terrà nei prossimi giorni all’obitorio dell’ospedale di Dolo. È possibile che l’uomo possa essere una persona che viveva di espedienti in casolari abbandonati, numerosi nell’area di Giare e Dogaletto. Non è escluso perciò dai primi riscontri che possa trattarsi di un barbone o uno straniero senza fissa dimora, che colpito da un malore sia caduto in acqua. Scoppia però la polemica. «È una situazione preoccupante», spiega Loris Ceolin per i comitati cittadini, «a Dogaletto, Giare e Malcontenta saranno una ventina le case abbandonate in cui si rifugiano clandestini e sbandati, spesso scaricati sulla Romea da trafficanti di uomini e che poi raggiungono a piedi questi rifugi improvvisati in mezzo alla campagna». L’allarme disperati lo lancia anche Francesco Vendramin, direttore della casa alloggio della Caritas per immigrati San Raffaele a Mira: «È da anni che l’area a sud della Romea e a ridosso della laguna è terra di nessuno. Come Caritas lo abbiamo denunciato molte volte. L’immigrato con ogni probabilità si rifugiava da giorni in uno dei casolari, è stato colto da un malore ed è caduto in acqua. Le condizioni igieniche in queste catapecchie infatti sono da disperazioni e le malattie gravi in agguato».
Proseguono le indagini dei carabinieri per dare un’identità a questa persona. Nessuno prima di mercoledì si era accorto del cadavere, e per questo è possibile che l’uomo sia morto distante dal luogo dove è stato trovato e poi trasportato dalla corrente. Il canale Foscara sfocia in laguna. Dopo averlo identificato e dopo l’autopsia si autorizzeranno i funerale e la sepoltura.
Alessandro Abbadir
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