Non erano dentisti In tre a processo
SPINEA. Ha preferito evitare il processo e trovare l’accordo con il pubblico ministero la dentista 57enne residente a Dolo Maria Grazia Nicolin: quattro mesi di reclusione per concorso in abuso di professione medica e lesioni colpose. Mentre i tre odontotecnici che operavano all’interno di uno studio dentistico di Spinea hanno scelto il processo e ieri la giudice Daniela Defazio ha rinviato la loro udienza al 30 marzo 2017: devono rispondere degli stessi reati della Nicolin.
La donna era sospettata di aver consentito ai tre odontotecnici, Terenzio Gambato (61 anni, Camponogara),Barbara Carraro (44 , Camponogara) e Gianni Scapin (49, Padova), di lavorare e «mettere le mani in bocca» ai pazienti nello studio di Spinea a lei intestato: mettere le mani in bocca viene considerata una prestazione sanitaria che solo un medico può effettuare. Tra il 2001 e il 2010 avrebbero compiuto devitalizzazioni, applicato impianti a vite, asportati molari. L’inchiesta dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni era stata avviata sulla base di una querela presentata da un paziente, il quale segnalò non solo le lesioni subìte, ma pure di essere stato trattato da uno degli odontotecnici e non dalla medico dentista che risultava titolare dello studio. A quel punto i militari dell’Arma interrogarono altri pazienti, dopo aver sequestrato l’elenco dei nomi con un sopralluogo nello studio, e alcuni di loro avrebbero confermato quello che nella denuncia del primo paziente era stato segnalato. Gli avvocati della difesa, presumibilmente, cercheranno di dimostrare in aula che l’attività svolta dai tre odontotecnici era corretta. Inizialmente c’era un quarto professionista indagato, la cui posizione è stata stralciata per la necessità di ulteriori accertamenti.
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