«Non dovranno restituire i soldi»

Danno erariale al'Asl 10, notizie infondate. Il direttore generale Carlo Bramezza ha risposto ai sindacati Fiasl e Cisl in merito alla loro denuncia alla Corte dei Conti riguardo alle presunte irregolarità nel contratto integrativo 2009. Le accuse mosse dalle segreterie provinciali di Fials e Cisl, con Renzo Sessolo e Giorgio Tonetto, arrivavano al punto di denunciare irregolarità nella firma del contratto che avrebbero generato il danno erariale da un milione, con aumenti di 300 mila euro all'anno. Ma soprattutto paventavano la possibilità che tale importo debba essere in futuro restituito dai dipendenti, di tasca loro.
Ora l'Asl informa i due sindacati che si tutelerà anche per l'eventuale danno all'immagine che è stato cagionato. «L’accordo siglato il 1° aprile 2009», dice il direttore generale, «è legittimo sia sotto il profilo procedurale che legislativo. I criteri adottati per l’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali sono definiti dal contratto collettivo nazionale di lavoro e da quello aziendale, dunque non sussiste alcun presupposto per il quale si possa parlare di danno erariale e nessun dipendente dovrà restituire denaro. Anche relativamente all’annunciato taglio dell’1% sulla spesa del personale, si precisa che nel bilancio preventivo economico del 2013, non è stata contemplata alcuna decurtazione di questo tipo».
La denuncia dei sindacati ha alzato la tensione tra il personale dell'azienda. «In primo luogo voglio tranquillizzare tutto il personale», conclude Bramezza, «nessuno dovrà restituire denaro e non ci sarà alcuna restrizione di risorse per il personale. Purtroppo devo rilevare che le notizie diffuse dalle due organizzazioni sindacali hanno solo creato preoccupazione tra i dipendenti, che non si meritano tutto questo, oltre che un danno d’immagine all’Azienda per il quale mi riservo di agire nelle sedi opportune. (g.ca.)
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