«Non discriminate i taxi rossi» Il Garante bacchetta il Comune

Lettera del presidente dell’Autorità Giovanni Pitruzzella al sindaco Brugnaro: «Misure restrittive che vanno contro la concorrenza e non affrontano il problema del moto ondoso. Dovete intervenire»
Di Alberto Vitucci

Una discriminazione lesiva della concorrenza. Che non ha alcuna utilità sul fronte della lotta al moto ondoso. Il Garante della Concorrenza e del Mercato bacchetta il Comune. E ha inviato una diffida al sindaco Luigi Brugnaro affinché prenda al più presto provvedimenti.

La questione è nota e riguarda i controlli e le Zone a traffico limitato in Canal Grande. Non hanno accesso ai rii interni, secondo l'ordinanza 310 del luglio 2006 - successivamente modificata ma confermata nella sua struttura - «le imbarcazioni di noleggio con autorizzazioni rilasciate dai comuni della gronda lagunare».

Sono le cosiddette “licenze rosse”, che negli ultimi mesi sono state sequestrate con il motoscafo dai vigili urbani e dalla Guardia di Finanza. «Hanno le autorizzazioni ma non hanno titolo a transitare per le acque comunali», hanno sempre sostenuto gli uffici della Mobilità.

Ma adesso arriva il parere dell'Autorità Garante, firmato dal presidente Giovanni Pitruzzella. «Le ordinanze del Comune oggi in vigore», scrive il Garante, «determinano una discriminazione tra operatori di noleggio autorizzati dal Comune di Venezia e quelli dei comuni di gronda». Discriminazione «lesiva della concorrenza tra soggetti che operano nello stesso mercato».

L'aspetto più grave, continua la segnalazione firmata dall'Autorità Garante, «è che questa discriminazione non sembra funzionale né proporzionale rispetto alle finalità espresse dal Comune, che ha addirittura aumentato il numero delle licenze taxi. Sostenendo in documenti ufficiali che «il moto ondoso non dipende dalla numerosità delle barche in circolazione ma dalle velocità».

«Lo stesso Comune», continua Pitruzzella, «ha ampliato le possibilità di passaggio per taxi e noleggi comunali in altre aree della città». Anche il numero delle licenze contestate (una quindicina contro le oltre 300 del Comune di Venezia) «non appare proporzionato». sequestrando i taxi con licenza rossa, insomma, il problema del moto ondoso non viene nemmeno scalfito.

«E le limitazioni territoriali», si legge nella lettera, «alterano il confronto competitivo e riducono la concorrenza». Contribuendo in qualche modo, lascia intendere l'Autorità, alla mancata riduzione delle tariffe, che oggi si aggirano intorno ai 50 euro per un corsa breve (Rialto-piazzale Roma), 80 per San Marco-Ferrovia, 120 e oltre per San Marco-aeroporto.

In conclusione, il Garante invita il sindaco a «non introdurre misure restrittive ingiustificate». Nel caso di «emissione di provvedimenti incompatibili con le norme a tutela della concorrenza», il Garante si riserva di intervenire a norma della legge 287 del 1990.

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