«Non dimettete mia mamma. A casa mia non la voglio»
CAMPAGNA LUPIA. Una donna 84enne deve essere dimessa dall’ospedale di Piove di Sacco dopo un attacco cardiaco subìto nelle scorse settimane ma non ha una casa dove abitare perché l’unica figlia che ha, e che abita a Campagna Lupia, si rifiuta di accoglierla. Il Comune di Piove di Sacco avverte: se permane questo comportamento può scattare sia da parte dell’ospedale che dell’ente locale, la denuncia per abbandono di familiare.
A raccontare perché non vuole la madre a casa nonostante sia malata e in difficoltà è direttamente la figlia, D.L., 55 anni, che risiede a Campagna Lupia. «Io e mio marito non possiamo accettare mia madre nella nostra abitazione a Campagna Lupia, perché non abbiamo soldi per poterla mantenere», spiega la donna, «Mia madre viveva da sola nella sua casa a Piove di Sacco ma non può più tornarci, perché è diroccata e infestata dai topi. Soldi per poterla mettere in una casa di riposo, non li abbiamo. Ci siamo rivolti ad un avvocato perché non vogliamo che mia madre venga dimessa dall’ospedale dove si trova e portata da noi. Ci pensi il Comune a lei».
L’ospedale di Piove di Sacco da giorni infatti tenta di dimettere l’anziana che non corre più pericolo di vita, ma non sapendo dove mandarla l’ha trattenuta, visto che rischia di finire in strada perché la figlia non la vuole. «La situazione», spiega l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Piove di Sacco, Paola Ranzato, «è allucinante. Questi due coniugi che hanno una casa migliore e più accogliente di quella della madre , non la vogliono ospitare nemmeno temporaneamente. Oltre a ogni valutazione morale, che non mi compete, non si rendono conto che sono perseguibili. La legge prevede che è obbligo del familiare più vicino in linea parentale farsi carico di quello in difficoltà. In questo caso è dovere della figlia accudire la madre».
Il Comune di Piove è pronto ad aiutare la famiglia se in difficoltà economica. «Sosteniamo già quasi del tutto la retta della casa di riposo», dice l’assessore, «per il marito della signora, 84 enne, che è il padre di D. L.: i signori ci portino la dichiarazione dei redditi e poi capiremo se versano davvero in miseria o se il loro non è solo invece un atto di egoismo di quelli che raramente si vedono. Prima D. L. faccia il suo dovere di figlia». Sulla questione assicura un interessamento il Comune di Campagna Lupia.
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