«Non diamo più da bere alcolici a tutte le persone di etnia Rom»
MARTELLAGO
«Avvisiamo i clienti che per un grave fatto successo giovedì ci è stato imposto di non poter somministrare più bevande alcoliche e superalcoliche a tutte le persone di etnia Rom». Il post, che suona come un cartello di quelli che si appendono all’entrata, è stato pubblicato sulla pagina Facebook del locale “L’Alternativa Pub Pizzeria”, che si trova lungo via Moglianese, al confine con Scorzè. Il messaggio pubblico ha incassato diversi consensi. Il titolare del pub non smentisce quanto pubblicato su Facebook, anzi, si sfoga. Senza però raccontare tutti i dettagli della vicenda, che evidentemente va avanti da un po’. «Siamo stufi marci», spiega, «queste persone vengono nel locale, mangiano, bevono e si ubriacano. Poi, però, hanno sempre qualche cosa da dire per non pagare, fanno ogni volta questioni. Adesso basta ci siamo veramente stufati».
Giovedì 9 la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso. «Sono arrivati, hanno ordinato e si sono ubriacati, solo che questa volta, al momento del conto, hanno iniziato a minacciarci verbalmente e per noi è stato davvero troppo». Nessuno è venuto alle mani, sono solo volate parole pesanti, ma il titolare, fa capire, deve pensare al personale e al locale. «Sappiamo che sono di etnia Rom, ma nessuno di noi sa dove vivono, da dove vengano o cosa facciano. Quello che è certo è che bevono troppo e finisce così. Giovedì sono arrivati anche i carabinieri, verso mezzanotte e mezza. Non abbiamo sporto denuncia, ma non ne possiamo davvero più: sono prepotenti, credono di essere i padroni del mondo, non ci faremo più prendere in giro. Problemi ce ne hanno sempre creati, ma giovedì hanno superato ogni limite».
Il titolare non precisa perché nel post ha scritto «ci è stato imposto», ma fa capire che un motivo preciso sul quale mantiene il riserbo, c’è. Da qui l’annuncio.
Concludono al pub con uno sfogo accorato: «Noi siamo un avamposto al confine con Scorzè, non abbiamo servizio d’ordine, le forze di polizia vengono quando possono, di caserme ce ne sono due ma noi siamo isolati e non è più possibile che le cose vadano avanti così in questo Paese». —
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