Non ci sono medici, visite rinviate Usl 3 e Civile in crisi di personale
VENEZIA. «Non ci sono medici. La sua visita di controllo è rinviata». Così si sono sentiti rispondere molti pazienti che avevano prenotato una visita all’ Ospedale Civile. Non ci sono medici, e nemmeno infermieri. Tanti andranno in pensione tra poco. Esperienze e professionalità di cui dovremo fare a meno. E un organico che si assottiglia sempre più. Un’emergenza nazionale, che a Venezia ha effetti particolarmente pesanti, con difficoltà che si sommano.
Nell’Usl 3 Serenissima mancano per completare il turn over 128 medici, 46 infermieri, 53 operatori sanitari. Procedure in parte avviate per la loro sostituzione, che scontano però una difficoltà di base: la mancanza di ricambio. Fra gli accessi universitari bloccati e una politica miope che non ha tenuto conto del futuro, adesso all’appello manca una generazione. Molti ospedalieri sono andati in pensione, altri ci andranno con la “Quota 100”. Così per i medici di base del territorio. Risultato, quelli che restano devono lavorare di più per coprire le emergenze. Turni massacranti e prestazioni moltiplicate. E i pazienti trovano disagi. A cominciare dall’annullamento delle visite di controllo. «È un problema che tocca anche noi», ammette il direttore generale dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben. «E all’Ospedale civile, che pure è una sede ambita, si scontano anche i costi e le difficoltà logistiche di questa città particolarissima. Ciononostante, l’Ospedale ha garantito fin qui la continuità del servizio, le urgenze e il rispetto dei tempi di attesa».
Situazione critica invece sulle prestazioni “meno urgenti”, ma pur sempre richieste e necessarie. L’Usl per questo annuncia lo studio di «modalità organizzative nuove e più efficaci». Come ad esempio il ricorso a professionisti che abbiano i titoli ma siano forniti dall’esterno e da cooperative private.
Ma il quadro resta preoccupante. Il turn over tra gli infermieri è continuo, il numero dei medici è in calo. In alcune specialità il discorso è ancora più complesso. Come Anestesia e Rianimazione, dove gli specialisti scarseggiano (ne mancano 22 in tutta l’Usl 3), il Pronto soccorso (meno 14). Pediatri e psichiatri (11), ginecologi (7) specialisti in radiodiagnostica (9). «Abbiamo assunto alcuni medici», dice Dal Ben, e a fine mese pubblicheremo un avviso di mobilità per nuovi infermieri. È entrato in servizio il nuovo primario di Rianimazione, il dottor Marco Meggiolaro, ed è in corso il concorso per il nuovo direttore dell’Ospedale».
Per procedere però l’Usl ha bisogno di essere sempre autorizzata dalla Regione. A oggi sono 128 i posti vacanti per i medici, altrettante le autorizzazioni concesse. Di queste soltanto 16 sono assunzioni “da perfezionare”, 70 con la procedura in corso, 42 con procedure ancora da avviare. In totale, i medici in servizio nell’Usl 3 sono 973, 3227 gli infermieri, 1046 gli operatori sanitari. Un drastico taglio agli organici potrebbe arrivare presto anche dalla “Quota 100”. Cioè la richiesta di pensionamento anticipato che riguarda i dipendenti dell’Azienda sanitaria Serenissima. Da ultimi calcoli resi noti, si stima che tra i 7.400 dipendenti potrebbero andare in pensione presto almeno 200 persone, cioè il 4 per cento del personale medico e il 2,6 per cento di quello del comparto, dall’età media più bassa. La carenza degli organici si fa sentire. Soprattutto in alcuni reparti. Un pensionamento o una malattia mettono in crisi i servizi, o costringono i medici ai doppi turni. Molti reparti sono stati riunificati nel corso degli anni, con un unico direttore. Di notte i turni vengono fatti anche a scavalco tra reparti diversi. Il tentativo è adesso quello di affidare all’esterno, a cooperative o con incarichi libero professionali a medici andati in pensione o cessati dal servizio. «Naturalmente dovranno avere i requisiti previsti dalla legge», dicono al Civile. Ma con questo sistema, che dovrà essere discusso con le organizzazioni sindacali e gli interessati, l’Usl intende mantenere, dice Dal Ben, la regolarità dell’erogazione dei servizi anche in questa situazione di difficoltà di organici. Un’emergenza per cui il direttore, da poco confermato alla guida dell’Asl 3 Serenissima, ha lanciato l’allarme.
Giuseppe Dal Ben, classe 1956, originario di Oderzo in provincia di Treviso, è stato nominato al vertice della sanità veneziana dal presidente della Regione Luca Zaia nel 2012. Da un anno è anche responsabile, oltre che di Venezia, Mestre, Marcon e Quarto d’Altino, anche dei distretti e degli ospedali dell’ex Asl di Chioggia e di Dolo-Mirano. —
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