«Non ci dimenticheremo del bimbo sopravvissuto»
Telefonate e messaggi di solidarietà, tutti pronti ad aiutare le famiglie Carrer e Zaramella. Sensini: «È come se tutti avessimo un lutto in casa»
MEOLO. Decine e decine di telefonate e tantissimi messaggi di solidarietà. Sono quelli che stanno arrivando in questi giorni alla sindaca e al centralino del Comune di Meolo. Da parte di semplici cittadini, ma anche di sindaci e rappresentanti delle istituzioni. Tutti pronti a mobilitarsi per sostenere le famiglie Carrer e Zaramella, colpite dall’immane tragedia di Pozzuoli. Ma soprattutto pronti ad aiutare il piccolo di 7 anni, l’unico sopravvissuto a quanto accaduto nella Solfatara. La grande macchina della solidarietà si sta mettendo in moto, sull’onda dell’emozione per quanto accaduto a Pozzuoli.
Per ora non risulta siano state attivate sottoscrizioni o iniziative particolari, anche perché dai familiari non sono giunte richieste in tal senso. Ma tutti sono pronti a dimostrare la loro vicinanza per quanto accaduto e a mobilitarsi per il piccolo secondogenito. «Sto ricevendo tantissime telefonate e messaggi da parte di persone comuni», conferma la sindaca di Meolo, Loretta Aliprandi, «tanti cittadini, ma anche colleghi degli altri Comuni, che ci esprimono il loro rammarico e la loro solidarietà rispetto a questa vicenda che ha colpito tutti».
Al momento gli zii sono ancora a Pozzuoli, insieme alla nonna materna che si sta prendendo cura del nipotino di 7 anni. Ed è proprio attorno al piccolo che si concentrano le attenzioni di tutti, per preservarlo dall’impatto di quanto avvenuto. I servizi sociali di Meolo sono già in contatto con quelli di Pozzuoli. «Da parte del Comune di Pozzuoli è stata messa in moto una macchina di cura e sostegno, che è stata immediata e molto presente», prosegue Aliprandi, «hanno fatto un cordone attorno al bambino, in modo che non fosse esposto ai media. Come amministrazione meolese siamo pronti a intervenire. Il problema principale si porrà proprio dopo, quando i riflettori si saranno spenti, rispetto alla situazione del bambino, che ha perso i genitori. È qui che il Comune dovrà essere presente in prima persona. Unitamente alla famiglia e di comune accordo con loro, si tratterà di capire come affrontare questa situazione».
Da Meolo a Fossalta di Piave. Le due comunità sono unite dal sentimento di solidarietà. «È come se fosse un lutto familiare per tutta la comunità di Fossalta», aggiunge il sindaco Massimo Sensini, «la comunità è scossa ed esprimere solidarietà e vicinanza è il minimo. È una condivisione del dolore. Quanto accaduto è una tragedia talmente grande e fuori da ogni esperienza personale che ce la sentiamo un po’ tutti addosso. Ogni famiglia di Fossalta è come se avesse un lutto in casa».
Solidarietà e mobilitazione in aiuto del piccolo sopravvissuto. Ma anche il rispetto del silenzio del dolore delle famiglie Carrer e Zaramella, come ricorda don Roberto Mistrorigo, parroco di Meolo. «I familiari si sono chiusi in un silenzio totale. Per il momento», conferma il parroco, «c’è il rispetto soprattutto della volontà dei parenti. Rispettiamo il silenzio, è una ferita molto grave per loro».
Giovanni Monforte
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