«Noi vogliamo restare in Veneto»
Concordia, Gruaro e San Michele-Bibione respingono le mire espansionistiche del Friuli
MORSEGO FGAVAGNIN GRUARO LISTA CIVICA PER GRUARO GIACOMO GASPAROTTO
PORTOGRUARO. Non sono passate inosservate le parole di Federico Vicario, il presidente dell’Associazione Filologica Friulana che a margine dell’assemblea dell’ente a Moggio Udinese domenica mattina aveva affermato che «Il Portogruarese vuole passare al Friuli». L’argomento affrontato riguardava il passaggio di Sappada e Cinto nella regione confinante, tornato d’attualità dopo il parere unanime del Senato sul cambio di regione della località bellunese, giovedì scorso. In quell’occasione poi il vicepresidente della Regione friulana, Sergio Bolzonello, aveva specificato che dopo Sappada “toccherà a Cinto”, anche se l’iter è bloccato da due anni.
A ogni modo le parole di Vicario hanno suscitato alcune reazioni, composte ma ferme. Che si possono riassumere nella frase “Friuli, no grazie”. E in più si guarda con interesse a una data: 22 ottobre, si voterà per l’autonomia del Veneto. Concordia dribbla il Friuli. La località concordiese è nota perché è un’enclave di lingua friulana, anzi, la sua parlata resta molto diffusa nel vicino mandamento di San Vito al Tagliamento e anche a Gruaro (il famoso friulano concordiese). Tuttavia Concordia non sente per nulla il richiamo delle origini intermedie. Lo specifica il sindaco Claudio Odorico (centrodestra).
«Quando nel 1991 venne promosso il primo referendum consultivo, l’unico per Concordia, nella nostra località non venne nemmeno raggiunto il quorum», ha ricordato il primo cittadino, «i legami linguistici e religiosi non devono trarre in inganno. Siamo legati a Venezia e secondo me una scossa precisa potrà arrivare dal referendum sull’autonomia. La verità? Il Friuli non lo dice, ma punta chiaramente alla spiaggia di Bibione». Concordia è inoltre la culla della Diocesi attuale di Concordia- Pordenone, ecco un altro legame, per altro fortissimo, con la terra friulana. Bibione e “gli amici/rivali” friulani. Chiamato in causa dal collega Odorico, il sindaco di San Michele Bibione, Pasqualino Codognotto (civica di moderati), ha osservato che in alcun modo non ci sarà un passaggio di Bibione al Friuli.
«Quell’epoca è superata e ormai non se ne parla più. Tuttavia, riconoscendo secoli di storia, abbiamo istituito una commissione permanente per i rapporti tra Friuli e Veneto. Parliamo una lingua che si riconosce nel friulano e da sempre abbiamo rapporti speciali con i vicini, penso a Latisana e Lignano». Gruaro si chiama fuori. La cittadina del Miracolo della Tovaglia è legatissima a Cordovado, in Friuli. In alcune zone si attraversa la strada e si scopre che il vicino di casa è in Friuli. Giacomo Gasparotto, sindaco di Gruaro (centrodestra) e anche presidente della Conferenza dei Sindaci, sostiene che da molti anni a Gruaro si è spento il dibattuto sul passaggio in Friuli. «Abbiamo ridotto il gap finanziario grazie a finanziamenti regionali provenienti da Roma. L’autonomia del Veneto però sarà fondamentale. Sappada e Cinto? È chiaro che il Friuli, o meglio chi lo governa, vuole fare un dispetto a Luca Zaia». Cosa dice la storia. Ci sono stati sei referendum per il passaggio in Friuli.
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