Noale, Ricky morto a 19 anni: indagata la fidanzata che era alla guida dell’auto
SANTA MARIA DI SALA. Due famiglie distrutte dal dolore per la morte del 19enne Riccardo Gallo: quella della stessa vittima e quella della fidanzata non ancora ventenne che all’alba di domenica era al volante della Fiat Punto finita fuori strada sulla Noalese a Noale e per questo indagata per omicidio stradale. Il papà di Riccardo si è sentito telefonicamente con quello della fidanzata: una condivisione del dolore, la ricerca di farsi forza di fronte alla tragedia.
Riccardo e la fidanzata avevano intenzione di costruirsi una vita insieme, partendo proprio dalla casa che, secondo i progetti, sarebbe stata accanto a quella dei genitori di lui, in via Cainazzi a Veternigo di Santa Maria di Sala. Là dove ora si piange l’ennesima vittima della strada.
La vita di Riccardo si è spezzata alle 4.30 di domenica dopo una notte passata alla discoteca Parco dei Principi di Noale con la fidanzata e altri tre amici coetanei. La Fiat Punto, per cause in corso di accertamento, è finita fuori strada, terminando la sua corsa in un campo. Tra le possibili cause, la velocità o un colpo di sonno. Riccardo era seduto a fianco della conducente ed è finito fuori dal finestrino. Non avrebbe avuto la cintura allacciata.
«Ci siamo sentiti con il papà della fidanzata di mio figlio», racconta Mirco Gallo il giorno dopo il dramma, «La ragazza, invece, in questo momento ha deciso di restare in silenzio. È ovviamente sotto choc per quello che è accaduto. Su cosa sia successo faranno chiarezza le autorità. In questo momento non me la sento di andare a lavorare. Voglio restare solo con mia moglie e i miei figli: abbiamo tutti bisogno di affrontare insieme questo grande dolore».
Mirco Gallo non vuole lanciare accuse: «Va chiarito come Riccardo, un ragazzone di 1 metro e 90, possa essere uscito dal finestrino in quella maniera. Non si è capito ancora se avesse o meno la cintura di sicurezza».
La Procura attende l’invio della documentazione relativa all’incidente da parte dei carabinieri di Noale. Solo a quel punto il pubblico ministero deciderà se disporre o meno l’autopsia della salma di Riccardo, oltre che una perizia tecnica sulla dinamica. Attesi anche i risultati delle analisi sulla conducente per capire se avesse bevuto o assunto droghe. Essendo neopatentata, il valore di alcol deve essere pari a zero.
Solo dopo il via libera della magistratura, la famiglia potrà organizzare il funerale in chiesa a Veternigo. «Ci stanno arrivando centinaia di messaggi», conclude il papà, «Siamo una famiglia molto conosciuta e legata alla vita del paese: in un momento così triste, ci scalda il cuore sapere di così tante persone vicine. Daremo l’addio a Riccardo insieme alle tantissime persone che gli hanno voluto bene».
Riccardo lavorava come dipintore ed era amante della forma fisica. Aveva giocato a calcio come portiere, ora si teneva in forma andando in palestra. Era un grande appassionato di sport: domenica doveva vedere il Gran Premio con il papà. Sulla strada verso casa dopo una notte di divertimento, invece, la sua giovane vita è stata spezzata.
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