Noale, Patrizia Andreotti prima candidata sindaco

NOALE. Informarsi, formarsi, progettare e condividere. Queste le parole chiave usate ieri da Patrizia Andreotti, primo candidato ufficiale a sindaco di Noale, che si è presentata ai cittadini proprio nel giorno della festa della donna. Impegno Comune è il nome della lista civica, prosecuzione dell’attuale Uniti per rinnovare che non avrà tra le sue fila l’ex sindaco Carlo Zalunardo, che ha deciso di fare un passo indietro, e Domenico Felice, intenzionato a fare altre scelte. Per il resto, del gruppo attuale in Consiglio, ci saranno Alessandra Dini e Massimo Casotto, mentre non ha ancora deciso se candidarsi Vittorino Attombri. Per ora Andreotti va avanti da sola, ma questo durerà poco, perché a breve il Pd dovrebbe annunciare il suo appoggio.
Impegno Comune. «Impegno significa assumersi una responsabilità», esordisce «e ce lo siamo presi tutti insieme per la nostra città. Da qui la parola Comune. Ci siamo dati un piano di lavoro; innanzitutto ci siamo informati sui dati oggettivi di Noale, sulla situazione economica e sociale. Ci siamo anche formati, chiedendo a delle persone di stimolarci su dei temi. Vogliamo progettare il futuro, non limitandoci solo a gestire le emergenze. Condividere e ascoltare i cittadini, attivando i social network perché, se usati bene, possono essere un gran veicolo di comunicazione».
Programma. Il tema viabilità è quasi un habitué delle campagna elettorali di Noale. Se parte della variante alla Noalese è stata fatta, c’è sempre il nodo di via Mestrina da risolvere e la questione piazze Castello e XX Settembre da rilanciare. «Il secondo lotto della tangenziale ce lo siamo giocati», dice Andreotti, «per avere le piste ciclabili di Moniego e Briana. C’è un problema sicurezza su via Mestrina perché è un imbuto. Le piazze XX Settembre e Castello dovranno essere rimesse in collegamento. Ora c’è una viabilità che rende difficile l’accesso alle attività». Andreotti guarda pure al rilancio dei fabbricati dell’ospedale. «I servizi presenti devono rimanere» continua «e dobbiamo discutere su come recuperare l’ex casa di riposo e gli immobili di largo San Giorgio. Anche sull’ex consorzio agrario dobbiamo iniziare a ragionare su un recupero».
Unione dei Comuni. L’attuale sindaco Michele Celeghin ne è un convinto sostenitore. Dovesse spuntarla Andreotti vuole allargare il discorso a tutta la comunità. «L’Europa chiede di unirci», fa sapere, «ma sinora di questo tema non ne abbiamo mai parlato».
Alessandro Ragazzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia