Noale arriva in Cina con il museo del gelato
NOALE. Oggi un pezzo di Noale sarà in Cina. Viene inaugurato infatti il “Museo del Gelato Italiano – Gelateria Fratelli Michielan”, coronando il sogno del fondatore Piero di contribuire a divulgare la cultura di questo prodotto in una dei Paesi più vasti al mondo e in quello più popolato.
L’azienda Michielan è nata proprio nella città dei Tempesta nel 1982, è cresciuta e si è sviluppata coinvolgendo l’intera famiglia, prima consolidandosi nel mercato interno, poi guardando oltre l’Italia e l’Europa. Grazie al supporto del socio orientale Li Yi Ning di Shenyang, si tratta di una struttura da 1300 metri quadrati e per il taglio del nastro sono arrivati imprenditori italiani e locali, autorità civili, oltre alla delegazione noalese guidata dalla sindaca Patrizia Andreotti.
A fare gli onori di casa il console generale d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, già consigliere diplomatico del governatore veneto Luca Zaia. Piero Michielan è nato proprio a Noale e se da un lato per l’azienda è un volano promozionale anche per la diffusione di questo territorio, dall’altro il Comune potrà beneficiare di questo progetto per valorizzare gli aspetti culturali ed economici; dentro al museo c’è uno spazio espositivo con una vetrina permanente dove sono esposti documenti fotografici, simboli storici, gagliardetti commemorativi e il volume sulla raccolta delle tele del pittore noalese Egisto Lancerotto.
Accanto allo stesso museo, sorge uno stabilimento da 3.800 metri quadrati per la produzione di nicchia di alta artigianalità. «Sono orgogliosa» dice Andreotti «di questo progetto portato avanti dai Michielan, dove ci hanno investito soldi ed energie. E li ringrazio per aver dedicato a Noale una superficie per far conoscere il nostro centro. Abbiamo raccolto una serie di immagini della città e delle iniziative storiche annue e creato una brochure con foto e traduzione in cinese. Al rientro dal viaggio, convocheremo le associazioni di categoria e le imprese per illustrare quanto abbiamo raccolto in Oriente e chiederemo l’adesione per poter lavorare su un libretto su Noale, utile per i turisti, da poter spedire in Cina». Al progetto del museo partecipano anche le aziende italiane della filiera, come la Carpigiani di Anzola Emilia (Bologna), la Clabo Group di Jesi (Ancona), la Ifi di Tavullia (Pesaro), la Fabbri 1905 di Bologna.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia