No Title Gallery: dalla rete alla prima collettiva

VENEZIA. La loro galleria d'arte non ha un titolo. Anzi, ne ha uno per dire che non ce l'ha: si chiama No Title Gallery e, per visitarla, non c'è bisogno né di scarpe né di mappe. Si trova a un indirizzo valido per tutto il modo: www.notitlegallery.com.
Francesco Liggieri ed Elena Picchiolutto ne sono i curatori: scelgono i loro artisti via web, ne valutano i lavori e decidono se farli “entrare” nelle loro stanze virtuali. Perché virtuale è la loro galleria, un sito web che accoglie opere di artisti giovani e qualitativamente validi. Una volta creato il collettivo, Francesco ed Elena passano alla fase due: andare a caccia di uno spazio fisico per esporre i lavori dei loro artisti.
Lo cercano principalmente a Venezia, un “non luogo”, così definiscono la città nella loro presentazione, che va d'accordo con la loro idea di arte in rete. Dopo nove mesi di attività, sia online che espositiva, No Title Gallery ha presentato la sua prima mostra collettiva negli spazi di A plus A Centro Espositivo Sloveno di Venezia, San Marco 3073 e rimarrà allestita fino al 10 giugno. La collettiva si chiama “I” e punta sulla forza dei singoli artisti come soggetti individuali, unici, e anche un po' egocentrici. In esposizione, ci sono le opere di otto giovani italiani, che operano sia in Italia sia all'estero: si chiamano 108; Massimiliano Boschini; Marco Cecotto; Roberta Feoli; Gianmaria Giannetti; Lorella Paleni; Gianluca Sanvido; Giulio Vesprini.
Negli spazi della A Plus A, gli artisti della virtuale No Title Gallery si mettono a nudo con la scultura, l'arte sonora, la pittura, il disegno, la fotografia. Un percorso intenso e intimo che svela otto mondi diversi e otto modi di raccontare qualcosa: attimi della propria vita, punti di vista sintetici sulla percezione della realtà e della natura fragile dell'ambiente, oppure la solitudine e l'ossessione per le forme sinuose, morbide e perfette del corpo femminile.
Gianmaria Gianetti racconta il suo mondo con l'ingenuità di un bambino; Roberta Feoli inietta un po’ di inquietudine a quadretti di “sacre famiglie” sudamericane; 108 vede nel colore nero forza e positivo annullamento; Massimiliano Boschini fotografa il vuoto dell'abbandono. Accanto alle sue immagini, al secondo piano, ci sono i quadri di Lorella Paleni, pittrice che alberga nelle proprie opere, dove ci sono donne, natura e animali. Sono esposte a contorno della minuziosa scultura di Gianluca Sanvido che domina il centro della stanza e conduce all'albero-proiettile di Giulio Vesprini. Il barile sonoro di Marco Cecotto, invece, è dappertutto, a ricordare che ciò che vediamo non è sempre ciò che è.
No Title Gallery trova forza nella molteplicità dei propri artisti e dà loro lo spazio necessario per potersi esprimere in totale libertà, slegati da logiche utilitaristiche e con l’unica preoccupazione di essere semplicemente se stessi.
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