No Gpl, il comitato presto a Roma

Il viceministro Nencini visiona le foto del deposito così vicino alle case private
CHIOGGIA. Il comitato No Gpl presto a Roma per incontrare il nuovo direttore generale del Ministero delle infrastrutture (Mit).


L’incontro è stato promesso dal viceministro del Mit, Riccardo Nencini, lunedì scorso quando a Venezia ha concesso un’udienza di 20 minuti ai membri del comitato Nell’incontro gli attivisti hanno riassunto la vicenda del deposito di Val da Rio e hanno consegnato un dossier con tutta la documentazione raccolta in oltre un anno di lavoro.


Nencini pare sia rimasto colpito dalle fotografie, assicurando ai No Gpl di attivarsi quanto prima per un incontro con il nuovo direttore generale.


«È stata un’occasione importante per noi», spiega Roberto Rossi, presidente dei No Gpl, «avere il viceministro del Mit a Venezia (per un incontro sulla portualità, ndr), era un’opportunità da non perdere. Da lui abbiamo appreso del cambio del vertice nella direzione generale. Una modifica non di poco conto perché il precedente direttore era stato nominato dal ministro Lupi, a cui si deve il primo via libera per il deposito di Chioggia. È rimasto molto colpito dalle fotografie che ritraggono in modo oggettivo l’impatto dei bomboloni e la loro vicinanza alle case. Ci attendiamo non solo la data dell’incontro a Roma, ma anche che si confronti con il ministro dello Sviluppo economico (Mise), Delrio, per dare riscontro alle perplessità che le foto hanno suscitato».


Mentre lunedì una delegazione dei No Gpl incontravano a Venezia Nencini, un’altra delegazione a Chioggia ha partecipato al convegno organizzato dal Pd in cui interveniva il presidente nazionale del partito Matteo Orfini. «Non possiamo farci sfuggire nessuna occasione di portare alla ribalta nazionale la vicenda del gpl», spiega Rossi, «siamo consci che Orfini non ha grandi possibilità di manovra su questa vicenda, ma il nostro obbiettivo è coinvolgere più persone possibili sperando che nel numero qualcuno che faccia qualcosa ci sia. Lui ci ha spiegato di non essere al corrente della vicenda e chi ha chiesto di fargli avere del materiale». Orfini ha fornito ai No Gpl il suo numero di cellulare personale e la mail a cui inviare i documenti. «Ci ha promesso che cercherà di approfondire la questione in sede romana», spiega Rossi, «mettendosi in contatto con il Mise per capire bene l’iter che ha portato al decreto autorizzativo. Non lasceremo nulla di intentato e nello stesso giorno abbiamo aperto due nuovi canali verso Roma».
(e.b.a.)


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