No global assolti per resistenza, condannati per blocco dei binari
VENEZIA. Assolti dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, ma (in parte) condannati per l'occupazione dei binari della stazione di Santa Lucia, con relativa interruzione di pubblico servizio.
Così ha deciso la corte del Tribunale di Venezia - presidente Stefano Manduzio - in merito ai 30 noglobal dei centri sociali veneziani, accusati di scontri con la polizia, il 17 settembre 2011: il giorno dopo si sarebbe svolto a Venezia l'ennesimo raduno padano della Lega Nord e ai noglobal era stata negata la manifestazione della vigilia. Ministro dell'Interno, era allora, Roberto Maroni.
Fu una giornata ad altissimo tasso di tensione, con i manifestanti che si erano comunque riuniti in piazzale della stazione di Santa Lucia, con l'intenzione di protestare contro il raduno leghista. Risultato: la polizia aveva fatto un cordone all'imbocco di Lista di Spagna e nel faccia a faccia che ne era seguito, alla fine erano volate manganellate e lanci di fumogeni. Agli imputati la Procura contestava lancio di bombe carta, pugni e calci, con lesioni a tredici tra agenti e carabinieri. Nel mezzo - a tentar di far da mediatore - era rimasto colpito alla testa il consigliere comunale della lista In Comune Beppe Caccia, che era finito all'ospedale, ritrovandosi poi a sua volta al banco degli imputati.
Il Tribunale di Venezia ha ora stabilito che non sono stati i giovani manifestanti - e tantomeno Caccia - ad aggredire e fare resistenza alla polizia, assolvendo tutti i 30 imputati dall'accusa, respingendo le richieste del pm Giorgio Gava che aveva invece chiesto una condanna collettiva, a pene variabili da pochi giorni a un anno e 3 mesi di reclusione.
Diversamente, per l'accusa di interruzione di pubblico servizio che per i giudici di Venezia c'è stata - in corrispondenza all'occupazione dei binari , seguita agli scontri con la polizia - e che ha così portato a una serie di condanne. Tommaso Cacciari è stato condannato a un anno di reclusione perché ritenuto il "capo", responsabile di aver spinto i compagni a riversarsi in stazione. Cinque mesi di reclusione la condanna per gli altri imputati:Beniamin Pavel Bandean, Marco Baravalle, Luca Bertolino, Fabio Burigana, Marta Canino, Francesco carnevale, Sofia dabalà, Roberta De Galasso, Massimiliano Dittadi, Silvia Gallo, Nicola Grigion , Olol Jackson , Gabriele Lamastra, Vilma Mazza, Michael Melfi, Alessandro Merz, Nicholas Mongelli, Davide Mozzato, Christian Peverieri, Jacopo Povelato, marco Scadurra, Michele Valentini e Enrico Zulian (pena sospesa per tutti, tranne Bandean, Bertolino, Grigion, Mazza, Merz, Mozzato, Zulian).
"Naturalmente ricorreremo in appello per il residuo di pena", il commentod ell'avvocato difensore Romano, "ma quel che più ci premeva era proprio difenderci dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale che ci muoveva la Procura: è una gran soddisfazione che i giudici abbiano capito che non c'è stata violenza da parte degli imputati".
"Avevamo ragione noi", ha commentato anche Beppe Caccia, "eravamo scesi in piazza per affermare pacificamente che Venezia non si Lega, che la città non era disposta ad essere usata come palcoscenico da forze politiche che, oggi ancora più di allora, propagandano intolleranza, discriminazione, odio".
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