«No all’elemosina, nessuna offesa ai rumeni»

Madeisky di “San Donà + Sicura” replica alle accuse di voler discriminare la numerosa comunità
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - LA TERAZZA ESTERNA DEL PETIT CAFE'- LA FRECCIA INDICA IL CARTELLO ESPOSTO SULLA VETRINA
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - LA TERAZZA ESTERNA DEL PETIT CAFE'- LA FRECCIA INDICA IL CARTELLO ESPOSTO SULLA VETRINA

«Se i mendicanti molesti di San Donà sono dei Rom  è la sola verità, se questi Rom vengono dalla Romania è verità appurata e se le villette pubblicate sulla pagina sono villette di Rom, non quelli di San Donà, è documentato».

Paolo Madeisky dal profilo Facebook “San Donà + Sicura” replica a quei cittadini rumeni indispettiti per le discriminazione in rete dopo la polemica su mendicanti e furti negli appartamenti. Lo fa assieme alla comunità rumena uffficiale. «Tutti i rumeni lo riconoscono», dice, e alcune villette comparse in rete sono fatte da rom che portano soldi dall’Italia,  mentre altre sono costruite con traffici illeciti. Ma questi sono problemi noti e documentati, non vedo il perché dire queste verità sia incitare all’odio. Noi però mettiamo sempre bene in chiaro che sono Rom e non rumeni. Quindi i rumeni non possono offendersi. Ho incontrato Daniel Saboanu  che è esponente della comunità rumena a San Donà e presidente da anni della Associazione Socio - Culturale Rumena  Decebal - Traian, persona che conosco da tempo e stimo per il suo impegno».

«Io ho molte infermiere rumene», dice Madeisky, chirurgo della casa di cura Rizzola, «in reparto e in sala operatoria e sono ragazze stupende sia dal punto di vista professionale che umano e hanno sempre il sorriso con gli ammalati e con me. Mi dicono tutte che si sentono bene con noi italiani e che nessuno le discrimina. Quasi tutte sono su Facebook, e nessuna ha trovato da ridire qualcosa in merito alle foto delle villette. Concordano che sono vere e le hanno viste anche loro. Tra l’altro sono un po’ tutte simili come costruzioni  e sono grandi in merito alla ricchezza e alla potenza de proprietari. Un  anestesista rumeno mi ha mostrato immagini simili che ha nel telefonino e ha confermato tutto. Mi ha detto che loro in Romania hanno gli stessi problemi con i Rom. Da loro non è vietato l’accattonaggio a livello nazionale ma in molti comuni vi è una disposizione che lo proibisce  e hanno i cartelli che lo vietano fuori dei negozi e ai semafori, simili a quello che abbiamo fatto noi con San Donà + Sicura per dissuadere i cittadini dal dare l’elemosina ai mendicanti».

Il concetto è sempre lo stesso: l’elemosina si può chiedere, ma non deve essere insistente e con minaccia e con minori per impietosire la gente. (g.ca.)

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