«No alle schede ospedaliere»
MEOLO. «L’amministrazione comunale di Meolo appoggia il Coordinamento per la buona sanità nella Venezia Orientale. Il centrodestra e il direttore generale dell’Asl 10, Bramezza, la smettano di strumentalizzare un tema, quello della sanità, che deve rimanere fuori dai soliti giochini della politica».
Il Comune di Meolo, per bocca dell’assessore alle politiche sanitarie Giampiero Piovesan, prende posizione nella diatriba sul futuro della sanità nel Veneto Orientale. E lo fa appoggiando l’iniziativa del Coordinamento per la buona sanità, che ha manifestato davanti all’ospedale di San Donà. «Ero presente alla manifestazione per ribadire la vicinanza del Comune di Meolo e il suo appoggio nella battaglia per ottenere dei servizi sociosanitari adeguati per il nostro territorio», spiega Piovesan, «l’ospedale unico non deve essere il punto di partenza, ma casomai di arrivo di una discussione seria volta a riorganizzare in maniera efficace, efficiente e moderna il sistema sociosanitario. Prima di tutto si chiede il blocco perentorio e immediato delle schede ospedaliere, così che sia fermata l’aberrante divisione medico-chirurgica dei due ospedali di San Donà e Portogruaro. Chiediamo l’aumento delle quote capitarie in favore dei cittadini della Venezia Orientale e, soprattutto, uno sviluppo di una rete, coordinata e programmata, di servizi territoriali ormai indispensabili per i nostri cittadini».
«Poi, con dati ed elementi oggettivi e completi in mano, potremo ragionare sulla bontà o meno di un ospedale unico. Senza dimenticare le questioni Rizzola e il futuro dell’ospedale di Jesolo», conclude l’assessore Piovesan, «siamo pronti a ogni tipo di azione, anche clamorosa, per ottenere risposte concrete da Zaia e Bramezza». (g.mon.)
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