«No alla tassa di soggiorno meglio la card dei servizi»

Jesolo. Il presidente degli albergatori veneti Michielli sta con la proposta rilanciata da Calzavara: facciamo pagare tutti, non solo i turisti stanziali
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - CODE ENTRATA JESOLO PAESE E MARE AFFOLLATO
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JESOLO. «Pensiamo a un turismo moderno e di qualità e invece di tassare i nostri ospiti puntiamo a far pagare i servizi a tutti». Il presidente degli albergatori veneti, Marco Michielli, ai vertici di Federalberghi regionale, interviene nuovamente sul tema della tassa di soggiorno che ha infiammato il dibattito tra Natale e Capodanno, provocato dimissioni tra le categorie a Jesolo, tensioni a Bibione, dove si cerca ancora una mediazione dopo le feste, e in buona parte della costa veneziana ora alle prese con la programmazione turistica della stagione 2018 appena iniziata e sotto i peggiori auspici.


Spiaggia a pagamento
. Lo spunto è arrivato dall’ex sindaco di Jesolo, e albergatore alla seconda generazione, Renato Martin, che ha rispolverato la sua proposta di card con servizi a pagamento sulla spiaggia per reperire risorse fresche da destinare al turismo e alla promozione. Martin ha parlato di una card multiservizio per parcheggi, spiaggia, sconti nei negozi e luoghi di intrattenimento dalla quale trarre le risorse necessarie. «Martin ha sollevato una questione fondamentale per il turismo», dice Michielli, «l’imposta di soggiorno aumentata, addirittura raddoppiata come a Jesolo è una sciagura per gli operatori. Le amministrazioni non devono pensare a tassare gli ospiti, ma impegnarsi a far contribuire tutti ai costi dei servizi, come pulizia, salvataggio, sicurezza, acqua, servizi igienici e quant’altro. Le formule sono tante. Pensiamo a un modello Grado con la spiaggia a pagamento, piuttosto che a card per i servizi sulle spiagge. Possiamo lavorare insieme per individuare le metodologia migliore».


Pendolari e turisti stanziali.
Il concetto di spiaggia libera non ha senso qui, a differenza ad esempio del Meridione dove è più diffusa. Chiunque venga in spiaggia fruisce dei servizi previsti. «Oggi milioni di persone accedono ai servizi senza pagare un centesimo», ricorda Michielli, «mentre ci sono i turisti ospiti delle località che pagano già per tutti e che adesso si trovano a pagare anche la tassa di soggiorno aumentata. La sfida vera è coinvolgere chi oggi non paga nulla e fruisce di tutto. Con tutto il rispetto, non possiamo avere una tassa di soggiorno a Jesolo più alta di Parigi. Considerando oltretutto che Parigi è una destinazione da fine settimana, al massimo allungato. Nelle località della nostra costa arrivano famiglie per lunghi periodi, chi una settimana, 10 o 15 giorni. La tassa di soggiorno può anche restare, ma bassa ed equilibrata, non aumentata, raddoppiata. Le risorse possono arrivare anche dalla lotta agli evasori negli appartamenti, a chi non la versa, a chi lavora con i portali con Airbnb e affitta stanze restando di fatto nell’ombra».


La parola ai consumatori.
«In Italia tutti si lamentano con levate di scudi per i sacchetti di plastica divenuti a pagamento per pochi centesimi», prosegue il presidente di Federalberghi Veneto, «quando l’imposta di soggiorno è cresciuta fino al 100 per 100, 2 o 4 euro al giorno, senza che alcuna associazione di tutela dei consumatori abbia alzato un dito. Vorrei che si facessero sentire su questo tema caldo del dibattito che va a colpire un intero settore fondamentale per l’economia quale il turismo».


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