«No al rave party a Sottomarina»

Il sindaco di Chioggia avverte gli organizzatori dopo lo stop di Jesolo all’alcol

CHIOGGIA. «La non rispondenza ai requisiti di legge imporrà di prendere le debite conclusioni. Qualsiasi manifestazione soggiace a una regolamentazione, affinché si prevengano situazioni di pericolo».

Mette le mani avanti il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, dopo la notizia del possibile trasferimento di un rave party da Jesolo a Sottomarina. Nei giorni scorsi è circolata la notizia per cui Sottomarina potrebbe essere la meta prescelta da un'organizzazione di feste alcooliche, che potrebbe scegliere il litorale clodiense per portarvi gruppi di ragazzi, dopo lo stop imposto dal Comune di Jesolo. Si vocifera che, già a Pasquetta, potrebbero vedersi orde di giovani recarsi a Sottomarina per i loro divertimenti improvvisati.

Divertimenti che consisterebbero in un “trasferimento” in massa di centinaia di persone, da tutto il Veneto (prevalentemente dal Veronese), a bordo di pullman turistici,verso il litorale clodiense, dove potersi divertire esagerando con l'alcool. Non un evento organizzato all'interno di un locale con un programma preciso, bensì un ritrovo in massa senza vincoli. L'anno scorso “eventi” di questo tipo, paragonati a rave party, ossia raduni trasgressivi e irregolari, e organizzati in maniera ufficiosa, si erano svolti a Jesolo e, in quell'occasione, i festaioli arrivavano a bordo di alcuni pullman già ubriachi, per poi scatenarsi nelle loro scorribande lungo tutto il litorale.

«Il divertimento a Sottomarina è ovviamente il benvenuto», dice il sindaco, Giuseppe Casson, «purché tutto avvenga nel rispetto delle regole. In merito a questo, ci sarà sempre la pretesa del massimo rispetto e, nella misura in cui si creeranno i presupposti per una manifestazione regolare, allora verranno rilasciate anche le debite autorizzazioni».

Casson, appresa la notizia del possibile svolgimento di questo rave, mette subito in chiaro alcuni punti. «Quando si parla di rave viene subito in mente una festa improvvisata», continua, «senza alcun rispetto delle regole. Qualora ci fossero manifestazioni estemporanee che si ponessero contro la legge, queste verrebbero impedite, perché le conseguenze a cui si rischierebbe di andare incontro, potrebbero essere gravi per tutti. È fondamentale che, chiunque abbia intenzione di organizzare un qualsiasi tipo di evento aperto al pubblico, segua la necessarie prassi, comunicandolo alle autorità».

Andrea varagnolo

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