No al parco commerciale l’Ascom contro il Comune

Chioggia. L’associazione contesta l’assenso al progetto votato dal Consiglio Il presidente Da Re: «Il 4 luglio ci sarà la discussione del Tar sul nostro ricorso»
Di Diego Degan
Depolo mph04a Elisabetta Donaggio ..Chioggia: municipio
Depolo mph04a Elisabetta Donaggio ..Chioggia: municipio

CHIOGGIA. «Se la Coop non ha ancora aperto, è perché Confcommercio ha combattuto con ogni carta lecita. Il 4 luglio, dopo sette anni dalla presentazione, si discuterà al Tar il nostro ricorso». Alessandro Da Re, presidente dell'Ascom di Chioggia avverte l'amministrazione comunale che la battaglia contro il parco commerciale di Brondolo non è finita. Pochi giorni fa, infatti, il consiglio comunale, con i voti della maggioranza di centrosinistra, ha dato il proprio definitivo via libera al contestato parco commerciale che la Coop intende realizzare in zona Brondolo, tra le proteste dell'opposizione di centrodestra. Ora anche l'Ascom manifesta la sua contrarietà, rivendicando la coerenza di otto anni di battaglie legali contro il nuovo insediamento commerciale, un complesso di 11 attività commerciali di medie dimensioni, per un totale di circa 12mila metri quadri. «Il parco commerciale», dice Da Re, «associato alla Ztl totale, farà morire le attività: non tanto quelle del centro, ma delle periferie, Valli, Sant’Anna, Cavanella. È successo così dappertutto e succederà anche qui». E, in questo modo, sostiene Da Re, svanirà anche l'incremento occupazionale promesso. «A fronte di una trentina di nuovi posti di lavoro» afferma il presidente Ascom «chiuderanno 50 aziende chioggiotte: un bilancio occupazionale sicuramente passivo». La storia del parco commerciale parte nell'agosto 2004 quando la Regione, per evitare l’elusione delle norme sulla grande distribuzione operata da alcuni comuni che rilasciavano licenze di media distribuzione (dai 400 ai 1500 mq) creando di fatto centri commerciali orizzontali (come a Mira o Marghera), ha legiferato in modo tale da far rientrare anche queste medie strutture di vendita, create in orizzontale, nelle misure previste per la grande distribuzione. Nella zona di Chioggia, in quel periodo, c’erano a disposizione solo tremila metri quadri, metà per il settore alimentare, metà non alimentare.

Il 28 luglio 2004, pochi giorni prima del varo della legge, la Coop aveva presentato al comune di Chioggia la richiesta per le undici licenze commerciali per medie strutture e di permesso a costruire. «Il comune di Chioggia», specifica Da Re, «con delibera di giunta del 13 gennaio 2006 ha riconosciuto, sulla carta, l’esistenza di un parco commerciale che in realtà ancora oggi non esiste. Su questo elemento si è basato il ricorso che abbiamo presentato. In questi 8 anni il parco commerciale non ha mai potuto iniziare i lavori grazie ai ricorsi presentati sempre puntuali da Ascom ad ogni atto che è stato prodotto dopo quella data».

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