No al giudice di pace a Camponogara «Troppi contributi»
CAMPONOGARA. Mentre le scuole parrocchiali chiudono e il Comune di Camponogara, attraverso il sindaco fa sapere che non ci sono abbastanza fondi per partecipare al finanziamento per il mantenimento degli uffici del giudice di pace di Dolo, le casse comunali elargiscono centinaia di euro dei cittadini camponogaresi ad alcune associazioni. Nell’albo dei beneficiari di provvidenze economiche erogate nell’esercizio finanziario 2012 dall’amministrazione guidata dal primo cittadino Gianpietro Menin i soldi dei cittadini di Camponogara vengano erogati con contributi importanti.
«È una cosa indegna che grida vendetta», dice l’opposizione di “Civica Camponogara”, «la giunta Menin dà la colpa alle precedenti giunte o ai tagli statali ma questo non è vero e lo dimostrano i contributi erogati che non vanno a favore delle scuole parrocchiali che sono a rischio chiusura o delle famiglie in difficoltà. L’Auser di Camponogara si porta a casa la bellezza di 97.100 euro ben oltre i 60.500 euro erogati per tutte le tre scuole materne parrocchiali del territorio (Maria Bambina di Calcroci, Maria Immacolata di Prozzolo, Santa Maria Assunta di Camponogara) che offrono un servizio per circa 250 bambini mentre l’istituto comprensivo Gramsci, che ospita circa mille bambini, ottiene solo un contributo di 28.050 euro. L’Auser svolge, per il Comune di Camponogara, alcune attività sociali come lo scodellamento nelle mense scolastiche. Non è da meno l’Università popolare di Camponogara, con sede in via Premaore 38, che oltre a ottenere le rette da parte degli iscritti percepisce dal Comune un contributo di 8.240 euro. L’Anpi invece riceve 7.550 euro per manifestazioni mentre l’associazione nazionale dei carabinieri si porta a casa per l’alzabandiera nelle manifestazioni quasi 4mila euro. L’associazione di promozione Punto a Capo prende un contributo di 11.920. Gli “Amatori Calcroci” 4700 euro mentre il tennis camponogarese ben 5mila e il “Calcio Camponogarese” 14.900 euro. L’ associazione di danza vicentina riesce a percepire 3mila euro mentre “Tuttinscena” ben 6mila. Tutto questo sta a indicare che i fondi di certo non mancano».
Davide Massaro
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