No al dissequestro dei 121 cuccioli

La giudice respinge la richiesta della vecchia proprietaria moldava
CANI AFFIDATI DOPO SEQUESTRO CANILE CASTELNOVO SOTTO
CANI AFFIDATI DOPO SEQUESTRO CANILE CASTELNOVO SOTTO

PIANIGA. Non saranno dissequestrati i 121 cuccioli di cane e gatto che erano stati intercettati in una notte di novembre dalla Polizia stradale a bordo di un furgone che viaggiava lungo l’autostrada A4. Le verifiche erano scattate nel territorio di Pianiga. La proprietaria delle bestiole, una donna moldava, qualche tempo fa aveva chiesto che cani e gatti le venissero restituiti. Sull’istanza si è espressa la giudice per l’udienza preliminare Roberta Marchiori che ha negato il dissequestro degli animali domestici, tenuto conto che cani e gatti rappresentano la prova del reato nel procedimento ancora aperto per traffico di animali e maltrattamenti.

Le condizioni di alcune bestiole, infatti, erano ai limiti: si trattava in particolare di cuccioli strappati alle madri dopo poche settimane di vita, senza aver completato la delicata fase dello svezzamento. Tanto che alcuni animali non ce l’avevano fatta a sopravvivere. Eppure secondo i passaporti internazionali per animali necessari agli esemplari per espatriare, tutti i cani e i gatti avevano più di tre mesi di vita. Un’età che non aveva trovato riscontro dai controlli da parte dei veterinari dell’Usl che erano intervenuti per visitare le bestiole, dopo che il furgone con targa slovena era stato fermato in A4 dalla Polstrada su input dei volontari di Eital, l’Ente italiano tutela animali e legalità.

Assolutamente precarie anche le condizioni in cui avevano viaggiato cani e gatti a bordo del mezzo condotto da due trasportatori di nazionalità slovacca: erano stipati l’uno sull’altro, erano affamati e assetati.

I cuccioli erano stati al tempo accolti in una struttura in provincia di Reggio Emilia e nei mesi successivi dati in affido a tante famiglie che li avevano accolti con amore. Formalmente, però, risultano ancora sotto sequestro: di qui la richiesta della donna moldava di averli indietro. Ma dal Tribunale di Venezia è arrivato il diniego.

Rubina Bon

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