No ai tuffi dai pontili: al via la campagna di sensibilizzazione

Jesolo. Il divieto sarà divulgato con messaggi in varie lingue lungo l’arenile con la filodiffusione e pubblicato sui siti web 

JESOLO. Tuffi dai pontili scatta la campagna di sensibilizzazione in tutta Jesolo. Negli ultimi fine settimana tanti turisti, soprattutto stranieri, sono stati colti nell’atto di tuffarsi dopo che solo l’estate scorsa si erano verificati cinque casi gravissimi, alcuni dei quali hanno coinvolto degli ospiti della località che hanno riportato conseguenze e danni permanenti.



Il direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza era intervenuto personalmente denunciando questo fenomeno e arrivando al punto di chiedere la chiusura dei pontili al transito e la permanenza delle persone.Da anni, infatti, le dighe in legno sono famose per essere dei luoghi privilegiati sui quali prendere il sole e purtroppo anche tuffarsi.

Il consorzio di imprese turistiche JesoloVenice, cui fanno parte anche tutte le realtà che gestiscono l’arenile, a cominciare da Jesolo Turismo Spa e Federconsorzi, ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta ai turisti, ma non solo naturalmente, per evitare che si ripetano questi incidenti, autentici drammi dovuti ai tuffi, vietati per il fondale troppo basso.

Il Consorzio ha dunque messo a disposizione tutti gli strumenti di comunicazione di cui dispone per raggiungere capillarmente tutta la popolazione turistica. Messaggi, tradotti in diverse lingue straniere, saranno dunque divulgati lungo l’arenile attraverso la filodiffusione. Poi, attraverso la Jesolo Daily News, il quotidiano che arriva ad ogni turista degli alberghi che hanno aderito al servizio, Radio Jesolo Web, il profilo Facebook Jesolo.it e il portale della città Jesolo.it.

«Abbiamo deciso di mettere subito a disposizione la nostra struttura per dare questo tipo di informazione», ha spiegato il presidente di JesoloVenice, Luigi Pasqualinotto, «lanciando un messaggio che spieghi la bellezza dei pontili, come caratteristica di Jesolo, ma anche il rischio che si può correre se ci si tuffa. La sicurezza dei nostri ospiti è tra i nostri obiettivi prioritari».

Il Comune a sua volta metterà a disposizione il profilo Facebook ufficiale di Città di Jesolo per rafforzare questa campagna di sensibilizzazione, come faranno anche le associazioni di categoria con i rispettivi canali.

Domenica sono state pubblicate in rete sui social le foto di alcuni turisti spericolati. Gli scatti di Daniele Bison della civica Jesolo sono diventati virali: «Mi fa piacere che sia iniziata subito questa campagna di sensibilizzazione. Purtroppo questo tuffi spericolati e vietati sono ancora diffusi e dobbiamo lavorare tutti assieme per informare, soprattutto gli ospiti stranieri, delle tragiche conseguenze che possono verificarsi.

Rimanere tetraplegici su una carrozzina è un dramma per chi vi rimane e per le famiglie. Premesso questo non provo alcun sentimento di compassione per chi, come i turisti fotografati, di fronte a molte persone, deliberatamente e nonostante la presenza del cartello di pericolo, che hanno guardato prima di tuffarsi, hanno deciso comunque che 80 cm d'acqua fossero sufficienti per dimostrare tutto il loro coraggio».

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