"No ai 65 esuberi": presidio all'Auchan

MESTRE. Una adesione superiore al 90%, condita da una manifestazione chiassosa ma pacifica e colorata. La protesta organizzata sabato mattina da tutte le sigle sindacali di fronte all’ingresso dell’Auchan di Mestre ha ottenuto il successo sul quale i lavoratori e i loro rappresentanti puntavano con forza.
La manifestazione, organizzata per opporsi ai 65 esuberi di addetti vendita annunciati a livello locale dall’ipermercato di via don Tosatto, è cominciata alle 9 del mattino e s’è conclusa verso le 12, come da accordi con la Questura. Braccia incrociate però anche nel pomeriggio, “costringendo” alla cassa capi settore e capi reparto. “Siamo soddisfattissimi", commenta Paolo Baccaglini della Filcams Cgil, "La protesta ha avuto una adesione praticamente totale”.
La posizione di Auchan. Patrick Espasa, amministratore delegato di Auchan spa: "Negli ultimi anni, quella che sembrava una crisi dei consumi si è rivelata per la grande distribuzione qualcosa di molto più profondo, un cambio di stile di vita dei consumatori italiani. In questo contesto, la redditività dell’azienda da alcuni anni si è progressivamente erosa sino a raggiungere gravi livelli di perdita di esercizio non più sostenibili. Il giro d’affari della società si è ridotto da 3,2 miliardi di euro dell’anno 2010 a circa 2,6 miliardi dell’anno 2014 e, nel corso degli ultimi anni, l’azienda ha realizzato risultati di esercizio ordinario in progressivo deterioramento fino a raggiungere nel 2014 circa 112 milioni di euro di perdite. Il nostro piano di intervento deve essere strutturale e profondo per ritrovare la nostra leadership e l'utile netto positivo al più presto, entro il 2017. Credo al rilancio dell'Italia, terzo paese in Europa e 11° più ricco al mondo, e anche al potenziale del Sud dove è presente la metà dei nostri ipermercati, e intendo salvare 10.000 posti di lavoro e partecipare allo sviluppo del Paese».
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